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LVMH: dopo i due hotel iconici di Porto Cervo punta sull’economia circolare

I progetti sono stati mostrati in anteprima al Life 360 summit insieme agli ultimi risultati ottenuti dal gruppo e dalle sue Maison

LVMH guarda al futuro grazie a progetti virtuosi e di lungo periodo. L’ultimo, in ordine temporale, è stato uno degli accordi che hanno consentito al gruppo di approdare in Sardegna. La società si occuperà presto della gestione di due alberghi iconici di Porto Cervo: il primo, l’Hotel Romazzino, dal 2024 cambierà nome in Romazzino, Belmond Hotel; il secondo, ovvero l’Hotel Pitrizza, a partire dal 2026 sarà chiamato Cheval Blanc Pitrizza. Si tratta di una vera rivoluzione, e non è l’unica per la società che sta puntando sempre di più sull’economia circolare con progetti sostenibili e rispettosi del Pianeta. Il Gruppo da più di 30 anni si sta occupando del problema impegnandosi nella tutela dell’ambiente. Lo dimostrano i dati e il programma presentato al Life 360 summit, a cui hanno preso parte Christophe Béchu (Ministro della transizione ecologica della Francia), Virginijus Sinkevičius (Commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca), Bernard Arnault (CEO di LVMH) e Antoine Arnault (LVMH Image & Environment). Il Gruppo ha riunito più di 500 leader mondiali per comunicare i primi risultati del suo programma LIFE 360 partito nel 2021 e che è pronto a tagliare il suo primo traguardo vista la scadenza del 2023.

Da più di 30 anni, LVMH si sta occupando di temi ambientali, guidata da una visione a lungo termine e da un approccio olistico e scientifico in tutti i suoi settori dove opera. Proprio per questo nel 2021 l’azienda ha lanciato il piano LIFE 360. Un progetto suddiviso in vari obiettivi da raggiungere entro il 2023, 2026 e 2030. Il gruppo ha deciso di focalizzarsi su quattro aree: circolarità creativa, biodiversità, clima e tracciabilità e trasparenza. Allo stesso tempo, oltre a illustrare principali risultati, ha saputo fornire al contempo una prospettiva concreta per quanto riguarda i traguardi in futuro.

Circolarità creativa

Nel primo punto LVMH ha dichiarato di aver raggiunto l’obiettivo creando un sistema efficiente in modo da dare una seconda vita a tessuti e materie prime  inutilizzate o prodotti invenduti. Allo stesso tempo è stata istituita una task force per offrire assistenza ai clienti. Per esempio Louis Vuitton ripara 600.000 prodotti all’anno, mentre il 79% dei prodotti in pelle Berluti possono essere  aggiustati.

Biodiversità

Allo stesso tempo, dopo aver contribuito a rigenerare 1,37 milioni di ettari nel 2022, LVMH sta continuando il suo impegno per raggiungere il suo obiettivo di riqualificare cinque milioni di ettari da entro la fine del 2030. Il Gruppo internerà puntare su programmi specifici come quello di agricoltura rigenerativa, ma tra i vari progetti da segnalare ci sono le partnership strategiche con l’ONG brasiliana FAS, che combatte la deforestazione, e l’UNESCO tramite l’iniziativa  per la protezione delle riserve della biosfera-

Clima

LVMH ha inoltre ridotto dell’11% le sue emissioni di gas a effetto serra e del 15% delle emissioni indirette tra il 2019 e il 2022. Un risultato che è stato possibile puntando sull’eco-design dei prodotti, e su un piano d’azione per l’efficienza energetica con un occhio di riguardo ai trasporti che è un tema centrale per il settore della moda.

Tracciabilità e trasparenza

Un punto centrale per un’azienda è saper conoscere i paesi di origine delle materie prime strategiche per qualunque settore. Nel caso di LVMH la tracciabilità di diamanti, lana e pelle è nota per circa 95-100% dei prodotti. In più sta cercando di utilizzare nuovi strumenti in modo da raggiungere il traguardo prefissato entro il 2026.

LVMH è ragionevolmente fiduciosa di raggiungere gli obiettivi 2026 e 2030 del suo piano LIFE 360, con la probabile eccezione dell’obiettivo 2026 di zero plastica di origine fossile vergine, che ha richiesto un rafforzamento del piano d’azione quest’anno.

«Siamo convinti – ha dichiarato Antoine Arnault, Immagine & Sostenibilità, LVMH – che le performance ambientali siano una fonte di innovazione, creatività ed eccellenza e che quindi debbano essere considerate in tutte le attività di progettazione e produzione. Da più di 30 anni, LVMH anticipa costantemente i cambiamenti e adatta i propri processi produttivi, le abitudini di lavoro e i comportamenti per trovare soluzioni migliori alle numerose sfide ambientali che dobbiamo affrontare. Siamo più che mai concentrati sull’azione, perché il 2023 non è fine a se stesso. Raggiungere i nostri obiettivi per il 2026 e il 2030 richiederà sforzi altrettanto impegnativi»,

Un impegno che LVMH intenderà condividere con i suoi partner aumentare l’annuncio dei Business Partner di LIFE 360, un piano dedicato ai suoi fornitori. Con questo progetto il gruppo punterà ad aiutarli a ridurre l’impatto sull’ambiente.

«Lo Scope 3 – conclude Hélène Valade, Direttrice Sviluppo Ambientale di LVMH – rappresenta oltre il 90% della nostra impronta ambientale complessiva ed è costituito essenzialmente dall’impatto delle materie prime e dei trasporti. Include le emissioni a monte e a valle della nostra catena del valore, non quelle degli asset che possediamo o controlliamo. Per questo motivo è il più difficile da ridurre. Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi relativi allo Scope 3, sia in termini di emissioni di carbonio che di impatto sull’acqua e sulla biodiversità, è essenziale mobilitare i nostri fornitori. E LVMH si impegna a sostenerli con il programma LIFE 360 Business Partners».

Riccardo Lo Re

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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.