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A Modena la Sardegna di Sironi per una mostra sul grande artista sardo

È la prima volta che le opere del maestro sassarese varcano i confini dell’Isola per una mostra dal titolo “Mario Sironi. Solennità e tormento”

Sarà possibile visitarla fino al 4 gennaio 2024 negli spazi della pinacoteca di Modena. “Mario Sironi. Solennità e tormento” è il titolo della mostra proposta dalla Galleria Bper Banca per scoprire e approfondire l’opera di questo grande artista sassarese considerato uno dei più rilevanti del secolo scorso. I visitatori potranno immergersi in un percorso visivo composto da quaranta opere provenienti dalla collezione del Banco di Sardegna frutto di una donazione effettuata dalla compagna di Sironi, Mimì Costa. Le opere sono datate tra il 1926 e il 1958 e tra queste è presente anche il grand edipinto Allegoria del lavoro, uno studio di un affresco che oggi è andato distrutto e che nel 1933 era stato proposto alla Triennale di Milano. Altri capolavori sono poi stati concessi da alcuni collezionisti privati che se ne sono privati momentaneamente per condividere la meraviglia di questo genio sardo e tra questi sono da segnalare l’Associazione Mario Sironi e dall’Archivio Mario Sironi. L’iniziativa è stata curata da Daniela Ferrari. Come spiegano gli organizzatori «Sironi è celebre per i suoi paesaggi urbani, carichi di desolazione e solitudine, con i quali riesce a esprimere quel senso di vuoto e di identità perduta tipico delle città metropolitane con le loro periferie in espansione, le grandi fabbriche dalle architetture essenziali, le ciminiere, i gasometri e i camion che percorrono strade vuote. Negli anni Trenta si fa sempre più forte in Sironi l’urgenza di esprimere la vocazione sociale della propria arte in modi coerenti con gli aspetti corporativi e proletari dell’ideologia fascista che egli condivideva. Il suo credo in un’arte nobile, solenne, costituita da un impianto compositivo rivolto alla classicità trova la sua massima espressione nei progetti di arte murale e in programmi decorativi dominati da forme salde dalle linee ferme, posture austere, ordine, gravità, rigore, disciplina e compostezza.

L’esposizione Mario Sironi. Solennità e tormento intende mettere in luce la grandiosità pittorica e grafica di questo maestro assoluto del primo Novecento che ha saputo rappresentare i tormenti dell’uomo in un’epoca tragica e travagliata come quella del Ventennio. La mostra occupa integralmente gli spazi espositivi della Galleria a partire dall’ingresso, dove il visitatore si imbatte in una sorta di incipit: una litografia del 1926 raffigurante il manifesto della prima mostra del gruppo Novecento Italiano fondato da Margherita Sarfatti, di cui Sironi fu protagonista, e uno studio del logo del movimento realizzato dall’artista con la tecnica del collage nello stesso anno». La mostra è visitabile da venerdì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00, a ingresso libero e gratuito senza prenotazione; durante i giorni di festivalfilosofia venerdì 15 e sabato 16 settembre dalle 9.00 alle 23.00, domenica 17 è aperta dalle 9.00 alle 21.00.

Davide Mosca

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