Alla scoperta dello stazzo smeraldino
I segreti che si nascondono dietro a questa antica abitazione tradizionale che si trova in Gallura
La tradizione a Porto Cervo è praticamente ovunque. Ogni singolo passo è una scoperta piena di significati. Come quello che si cela dietro a uno dei simboli presenti in Gallura: lo stazzo. La parola deriva dal latino “Statio”, residenza, luogo di riposo, di soggiorno, luogo quindi dedicato alla famiglia. Gli stazzi nascono intorno ai primi del Settecento, per opera di pastori Corsi, i quali fuggiti dalla vicina terra per motivi politici o a causa di faide familiari, si stanziavano in Gallura costruendo con la pietra locale, il granito, la loro dimora. La struttura della casa era molto semplice, a pianta rettangolare e con tetto a duplice spiovente. L’interno della casa era realizzato da un unico vano, “la casa manna”, che serviva contemporaneamente da cucina, camera da letto e da ambiente di lavoro. L’arredamento era molto elementare costituito da un unico tavolo, alcune sedie, una robusta scansia detta “balastragghju”, un mobile atto a riporre piatti detto “piattera”. Al centro della casa il focolare “la ziddha a meza casa”, successivamente sostituito dal camino addossato alla parete. Quando la famiglia del proprietario cresceva veniva creato un nuovo vano “l’appusentu” che si estendeva per giustapposizione laterale e veniva utilizzato come stanza da letto “la cambara”. La dimora rurale era abitata da pastori-agricoltori, i quali all’allevamento del bestiame alternavano la coltivazione dei campi, quasi esclusivamente cereali, il terreno circostante comprendeva solitamente l’orto, la vigna, e i vari recinti creati come ricovero per il bestiame. Lo stazzo mediamente si estendeva su una superficie di 50–70 ettari. Tale insediamento umano viene definito da alcuni studiosi “ad habitat disperso”. È nell’aprile del 1961 che il principe Karim Aga Khan III si innamora dello Stazzo Focareddu, la tipica casa della tradizione Gallurese. Si trova esattamente nella campagna incontaminata tra le maestose rocce e le colline vicino a San Pantaleo. La vista mozzafiato del mare cristallino del Consorzio Costa Smeralda con i suoi 120 ettari di macchia mediterranea incantarono il Principe. Al 20 dicembre di quell’anno risale il primo acquisto di uno stazzo per la costruzione di una villa di lusso a Porto Cervo. Al giorno d’oggi, gli stazzi sono le proprietà più ricercate per vivere una vera esperienza di vacanza in Sardegna, tanto che molte imprese edili creano anche case nuove nello stile di uno stazzo, per massimizzare la bellezza della costa, del mare e della macchia mediterranea. Gli stranieri adorano questi casolari immersi nel verde, soprattutto se con vista sul mare di Porto Cervo e così, acquistare uno stazzo, è diventata una operazione costosa e difficile.
Alessandro Ghisolfi
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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.