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Appunti per un parco incompiuto, la riflessione

Si firma Alterazioni Video l’insieme di artisti che gode della simpatia del Museo Nivola

Edilizia residenziale, viadotti, carceri, teatri, chiese, ospedali industrie sono solo alcune delle tipologie architettoniche incompiute sparse su tutto il territorio, mappate con dovizia e classificate analiticamente, danno visibilità a quel fenomeno che Alterazioni Video, collettivo di artisti, reinterpreta. E segnano l’isola passando dal Museo Nivola.

Si firma Alterazioni Video l’insieme di artisti che gode della simpatia del Museo Nivola; in molti lo ricorderanno responsabile dell’istallazione nell’area arrivi dell’aeroporto di Olbia nel 2022. Ma che cosa è rimasto?
Nella riflessione “Appunti per un parco incompiuto” oltre a un video prende spazio un progetto che è ancora al lavoro nelle coscienze collettive. Cioè il tema dei lavori pubblici mai portati a termine che, in provocazioni estetiche, Alterazioni Video consegna a nuove forme di riqualificazione e cura.
Con sponsor istituzionali come Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Orani, main sponsor come Fondazione di Sardegna, con i supporti della Provincia di Nuoro, Fondazione Sardegna Film Commission e patrocini che investono il Comune di Nuoro, il Distretto Culturale del Nuorese lo strascico lasciato nella fibra dei cittadini è ancora una fiammata dal potere rivoluzionario.
Nella mostra Appunti per un parco incompiuto, progetto di Alterazioni Video al Museo Nivola a cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Concettina Ghisu a cavallo tra il 2021 e il 2022, si aggiunge un tassello a quel processo iniziato nel 
2006, anno in cui nasce Incompiuto. Non solo per gli amici del pensiero creativo, non solo per gli addetti ai lavori, qui si tratta di un’azione rivolta alla collettività incentrata, nella sua prima fase, sulla mappatura e geolocalizzazione di 696 opere incompiute sparse sul suolo italiano, strutture architettoniche sovvenzionate con fondi pubblici iniziate e mai completate. In uno step successivo si pensa al cambio di destinazione delle architetture che, concettualmente, vengono trasformate in tempi del presente, strutture inalterate che appaiono come monumenti polifunzionali di aggregazione della cittadinanza per attività culturali e sportive all’aperto, uno spunto per parchi, giardini, auditorium e teatri. Un nuovo uso.
È stato il Palasport di Nuoro, scenografica rovina persa nella campagna, oltre le ultime propaggini urbane, il vero, grande protagonista di quella mostra al Museo Nivola. Partito alla fine degli anni Novanta, appaltato nel 2012, il progetto è stato definitivamente archiviato nel 2017: quello che rimane è una foresta di piloni mozzi in cemento armato, una mastodontica porta d’ingresso in una spianata arida circondata da mucchi di detriti e vegetazione spontanea.
Alterazioni Video propone un rovesciamento del fallimento, trasformando in parco il cantiere abbandonato. Il senso del gesto artistico è riprendere possesso della rovina sgraziata e negletta: l’invito è accettare e utilizzare quel che resta, qui e adesso. 
Il collettivo celebra l’incompiuto in un film che è stato centro dell’intervento che nel Museo ha visto la sapiente cura di Luca Cheri e l’allestimento di Alessandro Floris e si sviluppa su due piani narrativi paralleli: quello dell’incontro tra i personaggi all’interno della finzione cinematografica e quello delle riprese sul set teatro di questi incontri, che riporta a una realtà e a un presente in divenire. E infatti ecco il surreale nel Palasport per una giovane tiktoker persa tra i rovi, due turisti musicisti americani e un geometra rabdomante, insieme ad altre comparse come i ragazzi del paese, un pastore, le forze dell’ordine o il visionario guardiano di un campeggio che scopre come viaggiare nello spazio-tempo. Bellezza e terribilità, corruzione e passatismo, la collettività che diventa motore e azione, trasformando il reale proprio come nel coro nelle tragedie greche. La comunità si identifica e, come in un unico grande parco archeologico, appare l’espressione del pensiero visionario dei progettisti: la soglia multidimensionale che collega tra loro i vari “incompiuti” di tutta la Penisola. Un film che mostra una nuova chiave interpretativa di un fenomeno a lungo esplorato nella sua complessità per mezzo di una pluralità di registri. Con approfondimenti di senso esattamente come il collettivo ha condotto la ricerca sugli edifici mai finiti, riportandone non solo le collocazioni geografiche ma anche il livello di deficienza, l’anno di inizio della costruzione, le coordinate, le dimensioni. Poi le sonorità ricavate dal ferro delle armature di cemento del Palasport formano la colonna sonora, realizzata in collaborazione con Travis McCoy Fuller, Rudi Fischerlehner e Roberto Follesa.
Alterazioni Video formato da Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu e Giacomo Porfiri, nasce a Milano nel 2004, diviene un network internazionale autore di corto e lungometraggi, video arte, installazioni, performance. Nel loro percorso di ricerca si amplifica risonanza e visibilità a un fenomeno sommerso che di fatto ha completamente ridefinito l’aspetto del paesaggio italiano dal secondo dopoguerra e, focalizzati su disinformazione e rapporto tra verità e rappresentazione, tra legalità e illeciti mostrano come l’arte possa intrecciarsi fortemente all’attivismo politico. L’osservazione, strumento sintattico per eccellenza, è ciò che dalla direzione del Museo di Orani, Antonella Camarda usa e, come in uno straordinario montaggio, permette alla possibilità di accadere: «Il passaggio di Alterazioni Video in Sardegna ha avuto i caratteri dell’utopia e del paradosso, del resto la cifra di tutto il loro lavoro artistico. – precisa Camarda – Il Parco Incompiuto di Nuoro rimarrà, temo, incompiuto. Per realizzarlo sarebbe necessaria una visione dei campi politici, culturale e sociale, e delle loro interazioni, che non sembra di intravvedere all’orizzonte. Resta però un cortometraggio grottesco, allucinato e poeticamente intenso, ambientato nelle rovine incompiute del Palasport di Nuoro, che ci trasporta in un universo parallelo in cui tutto è possibile, anche una ruspa che danza o un orco che viaggia nel tempo.» Con esposizioni in gallerie e istituzioni internazionali Alterazioni Video nel corso degli anni si muove con sviluppi che vanno da stampe, video, installazioni e, recentemente, NFT; definiscono uno stile interdisciplinare che attraversa agile campagne pubblicitarie e sfilate di moda andando decisamente oltre l’architettura.
Anna Maria Turra
Alterazioni Video, Museo Nivola, Orani, Giuliana Altea, Antonella Camarda, Concettina Ghisu, Luca Cheri, Alessandro Floris, Palasport di Nuoro, Paololuca Barbieri Marchi, Alberto Caffarelli, Matteo Erenbourg, Andrea Masu, Giacomo Porfiri, Travis McCoy Fuller, Rudi Fischerlehner, Roberto Follesa.

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