“Casa Natal Dalí”, Figueres inaugura la dimora del suo surreale-cittadino
Un restauro quinquennale ha permesso l’apertura al pubblico dell’unico palazzo che vanta il ruolo di testimone nell’infanzia di Salvador Dalí
L’immersivo spazio culturale catapulta il pubblico nella Figueres di inizio XX secolo, quando il tratto della grafite del piccolo Salvador (Figueres, 1904-1989) tracciava indelebili solchi nella carta e nella storia. Lo spazio abbraccia il ricordo dell’artista collocando nelle differenti stanze installazioni narranti il percorso del genio catalano.
Protagonista è il palazzo ottocentesco di quattro piani che sorge al numero 6 di Carrer Monturiol, il punto zero, lì dove il suo percorso artistico ebbe inizio. Il direttore Eduard Bech ha quindi deciso di rendere l’intero edificio un’opera d’arte praticabile dove poter comprendere il fulcro della visione surrealista di Dalí. Come affermò egli stesso, sono stati proprio i periodi cardine dell’infanzia e dell’adolescenza a segnare irreversibilmente il suo bagaglio culturale.
L’esperienza audiovisiva immersiva ha inizio con la visione di cinque opere precedenti la conversione surrealista, partendo dal ritratto neoclassico del padre, sino a giungere a un autoritratto.
La visita si sviluppa in seguito con il percorso guidato dell’appartamento.
«La Casa Natal Dalí è un luogo in cui i visitatori possono comprendere i suoi rapporti familiari e le sue prime influenze, nonché l’importanza del paesaggio locale dell’Empordà sulla sua arte», essendo «Figueres il luogo in cui Dalí è diventato ciò che era». Eduard Bech giustifica così l’indispensabilità del suo intervento di ristrutturazione artistica. Il progetto dal valore di quattro milioni di euro prese attivamente piede nel 2017, anche se fu concepito già nel 1995 grazie all’allora sindaca Maria Lorca e al suo investimento. Lorca, infatti, acquistò l’ufficio del padre (Salvador Rafael Aniceto Dalí i Cusi) al piano terra e il primo piano, un tempo casa della famiglia Dalí, con l’intento di attendere i finanziamenti necessari (giunti poi nel 2017).
Nelle cinque stanze che danno forma all’appartamento sono stati conservati i pavimenti in pieno stile Art Nouveau, mentre il bagno e la cucina mantengono immutato il loro aspetto originale. La galleria, ovvero una grande veranda finestrata un tempo utilizzata come soggiorno, è nucleo delle installazioni audiovisive narranti Dalí bambino: cucchiai e forchette danzano spassionate attorno ad una tavola in legno; metafora diretta al metodo d’insegnamento appreso dall’artista. All’età di sei anni, con il semplice uso delle posate, il piccolo Salvador scoprì il diletto del disegno. Ricreata secondo le precise indicazioni del genio, invece, la camera da letto si presenta sobria e austera. Una riproduzione del Cristo di Velasquez domina la stanza ergendosi al di sopra della testata di un letto, anch’esso in legno.
Le installazioni digitali sono innumerevoli. Pannelli caleidoscopici e filmati più disparati raccontano l’incredibile vita del visionario, dalle sue amicizie più iconiche con Federico García Lorca, Luis Buñuel e Paul Eluard, alle sue relazioni amorose più intricate, come quella con la moglie Gala. Ai piani superiori c’imbattiamo invece in un coinvolgimento ancor più sensoriale. Suoni e proiezioni ci catapultano all’interno delle vibranti opere surrealiste tramite i loro motivi ricorrenti. Pianure dell’Empordà, formazioni rocciose e i paesaggi Marini del Parco Naturale di Cap de Creus prendono vita all’interno di questo vivace porto d’ispirazione.
Sibilla Panfili