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Dopo cinquant’anni arriva un nuovo singolo dei Beatles…grazie all’IA

L’intelligenza artificiale sarà usata per ricostruire la voce di John Lennon

“Get back to where you once belonged” cantava Paul McCartney sul tetto degli Abbey Road Studios di Londra, durante il famoso concerto che ha sancito definitivamente la rottura dei Beatles, uno dei gruppi più influenti della storia della musica. A sorpresa – e a distanza di più di cinquant’anni! – i Fab Four tornano a casa con un nuovo singolo inedito. Questa volta però non si tratta di vecchio materiale d’archivio recuperato in qualche soffitta polverosa, ma di un prodigio della tecnologia: il nuovo brano sarà infatti realizzato mediante l’uso dell’intelligenza artificiale.

Ad affermarlo è lo stesso Sir Paul McCartney che, durante una lunga intervista per il quotidiano britannico The Guardian, ha annunciato la pubblicazione entro la fine dell’anno una nuova registrazione dei Beatles utilizzando proprio l’intelligenza artificiale. Come riportato dal quotidiano inglese, l’idea è venuta durante il montaggio del documentario episodico “Get Back” diretto da Peter Jackson, l’acclamato regista del Signore degli Anelli e Lo Hobbit. L’IA sarà usata per campionare la voce di John Lennon, scomparso tragicamente nel 1980, permettendo così a McCartney di “duettare” con lui nell’esecuzione del brano. La voce del cantante è stata estratta a partire da una demo degli anni ’70, donata a McCartney da Yoko Ono su una cassetta su cui era scritto “For Paul”, per Paul.

Non è la prima volta che viene compiuta una simile operazione, già l’anno scorso erano stati prodotti remix sonori dell’album Revolver con le IA, e McCartney aveva duettato con l’amico Lennon durante il festival di Glastonbury. L’uso delle intelligenze artificiali sta piano piano permeando sempre di più nella vita di tutti i giorni, e non è insolito leggere notizie di dipinti creati dalle IA o vedere filmati completamente “girati” da un occhio non umano. Per quanto sconvolgente questo ci appaia, la tecnologia impiegata è ancora nelle sue prime fasi, e ci vorrà ancora del tempo – ma non troppo – prima che venga utilizzata in maniera concreta al di là delle sperimentazioni. Per ora, parafrasando McCartney, dovremo accontentarci di “lasciarla essere” e vedere dove questo progresso ci porterà. Sperando che non sia solo a riscoprire vecchie glorie.

Francesco di Nuzzo

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