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eVTOL, i taxi volanti elettrici sono quasi pronti al decollo

Sono loro il futuro dell’aviazione? Alimentati da batterie, si librano e volano come un elicottero, e sono progettati per trasportare da due a sei passeggeri, incluso il pilota

Ridesharing aereo elettrico o taxi volanti? Un giorno il cielo potrebbe essere attraversato da un nuovo velivolo, molto più silenzioso, con meno emissioni e potenzialmente più sicuro degli elicotteri e persino degli aerei. Queste novità volanti si chiamano eVTOL. Come gli elicotteri e i droni, si librano e volano, decollando e atterrando verticalmente. Una delle ultime innovazioni nella tecnologia dei trasporti, gli eVTOL, acronimo di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (un elicottero è considerato un VTOL), sono generalmente progettati per trasportare da due a sei passeggeri, incluso il pilota. «Fondamentalmente, è un elicottero elettrico molto semplificato», afferma Rani Plaut, CEO e co-fondatore della società israeliana Air. Ma come fare per averne uno e poterlo usare? Pare che il modo più rapido per ottenere un eVTOL sia certificarlo per uso personale. «Il processo di certificazione per gli aeromobili non commerciali è meno rigoroso», secondo Plaut, la cui azienda ha sviluppato un eVTOL commercializzato per i privati e sta attualmente accettando preordini con una data di consegna prevista per il 2024. Negli Stati Uniti Air One di Air è attualmente in attesa della sua certificazione di operatore aereo dalla FAA, Federal Aviation Administration, che consentirebbe all’eVTOL di operare per usi privati o personali. «Una volta ottenuto il via libera per uso personale, per esempio, si potrà atterrare nel proprio giardino», spiega Plaut. «Si potrà atterrare in qualsiasi proprietà privata, ovunque lo si ritenga sicuro e si abbia l’autorizzazione del proprietario dell’area». Con quasi 300 preordini – secondo Plaut, la maggior parte dei clienti sono medici, ex piloti e residenti di Palo Alto – Air One potrebbe diventare uno dei primi eVTOL a prendere il volo negli Stati Uniti. La società, con sede in Israele, vede gli Stati Uniti come il suo mercato principale: «È il più ricco e il più facile in cui entrare, partendo da poche centinaia di velivoli venduti nei primi anni fino a qualche migliaio dopo qualche tempo». Plaut rassicura gli scettici, che temono in un futuro con il cielo invaso da velivoli: «È un mezzo che resterà elitario, non accadrà che ne vedremo 200 mila che sorvolano le nostre teste».

Sibilla Panfili

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