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Gli alberi e le piante consentiti dentro le aree del Consorzio

Il Consorzio Costa Smeralda si sviluppa su 3114 ettari, con il 97 per cento di questa area completamente verde, senza alcuna costruzione. È un dato che rappresenta un unicum in Europa ed è il frutto delle politiche a favore dell’ambiente sempre portate avanti dal Consorzio sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1962. La cura assoluta del verde uno dei capisaldi del Regolamento edilizio del Consorzio, uno strumento innovativo di cui i Soci Fondatori vollero dotarsi per mettere al riparo gli investimenti dalle speculazioni edilizie in un periodo in cui, dal 1962 al 1972, l’Italia, la Sardegna e il Comune di Arzachena non avevano né leggi urbanistiche né strumenti di pianificazione urbanistica; la prima legge organica statale è infatti del 1967, quella regionale del 1968 e quella comunale del 1972. Nel Regolamento edilizio, che viene fatto applicare in prima istanza dal Comitato di Architettura del Consorzio, c’è una parte interamente dedicata al verde e al tipo di piante consentite nel territorio consortile.

Il Consorzio  Costa Smeralda, per scelta dell’équipe di architetti che realizzò il Primo piano di sviluppo generale nel 1962 e nel 1963- ha sempre difeso la macchia mediterranea come patrimonio della Sardegna e della destinazione turistica, arrivando a imporre ai consorziati la piantagione di due alberi per ciascun albero abbattuto durante la costruzione delle ville e degli alberghi e vietando la piantagione di alcuni alberi. Questa scelta ha preservato l’ambiente da una parte e ha fornito una garanzia di serietà e rispetto per gli investitori dall’altra.

L’articolo che disciplina questo fondamentale aspetto è il numero 55, che – sotto il titolo “Tipi di piante” – recita che “al fine di armonizzare il più possibile la vegetazione naturale con quella di nuova formazione, le zone urbanizzate in relazione alla creazione di nuovi giardini sono state così classificate: Zone con vegetazione spontanea naturale; Zone con vegetazione mista; Zone di giardinaggio di nuova formazione a carattere intensivo; Zone d’interesse collettivo”.

L’articolo chiarisce la differenza tra le zone e specifica quali sono le piante consentite per ciascuna zona e quali quelle vietate. Occorre dire che c’è un elenco di piante – alberi, alberetti, arbusti, cespugli e rampicanti – che è possibile piantare in tutte le aree ed è il seguente: Carrubo, Agrifoglio, Ginepro, Ginepro maschio, Olivastro, Leccio, Sughero, Tamarice, Corbezzolo, Erica, Genista, Mirto, Filaria, Alaterno, Rosmarino, Agnocasto; Cisto, Finocchio, Atriplex, Lavandula, Fico d’India, Passiflora, Timo. È presente anche un elenco di piante che è vietato piantare in tutte le aree del Consorzio Costa Smeralda: Eucalypto, Pino, Pioppo sudamericano, Salice piangente.

Nelle zone a vegetazione spontanea, la “vegetazione spontanea dovrà essere salvaguardata e favorita generalmente lungo le fasce costiere, lungo le strade, lungo i confini dilotto ed in genere in quelle parti di terreno sulle quali è necessario mantenere intatto il paesaggio naturale. In queste zone è vietato abbattere alberi di natura spontanea e pregiata, è tuttavia consigliato eseguire opere di potatura od altre analoghe, allo scopo di sfoltire e rinvigorire le piante esistenti, evitando altresì l’ostruzione di visuali panoramiche importanti, dovuta allo sviluppo eccessivamente folto delle stesse”.

Nelle zone a vegetazione mista, che sono generalmente ubicate nella parte interna del lotto immediatamente a ridosso delle zone del tipo A, “è possibile il taglio di cespugli di sottobosco e le piante esistenti possono essere integrate con altre piante” le quali – tra alberi, alberetti, arbusti, cespugli e rampicanti – sono le seguenti: Carrubo, Agrifoglio, Ginepro, Ginepro maschio, Olivastro, Leccio, Sughero, Tamarice e Acacia, Lauro, Alloro, Oleandro, Pyracantha, Pittosforo, Lentaggine, Caprifoglio, Cineraria, Pervinca, Corbezzolo, Erica, Genista, Mirto, Filaria, Alaterno, Rosmarino, Agnocasto; Cisto, Finocchio, Atriplex, Lavandula, Fico d’India, Passiflora, Timo.

Nelle zone di giardinaggio di nuova formazione a carattere intensivo, generalmente ubicate attorno al fabbricato, “è possibile impiantare un giardino con vegetazione differente da quella spontanea della zona. ln questa zona si consigliano in particolar modo i seguenti tipi di piante: Magnolia e Lauro del Portogallo che si aggiungono a Carrubo, Agrifoglio, Ginepro, Ginepro maschio, Olivastro, Leccio, Sughero, Tamarice e Acacia, Lauro, Alloro, Oleandro, Pyracantha, Pittosforo, Lentaggine, Caprifoglio, Cineraria, Pervinca. Corbezzolo, Erica, Genista, Mirto, Filaria, Alaterno.

Nelle zone di interesse collettivo, quelle per attrezzature sportive, parchi, il Comitato di Architettura si riserva la possibilità, qualora il terreno per la sua morfologia e per la flora lo consenta, di applicare speciali deroghe che consentano la realizzazione delle opere stesse, condizionando detta realizzazione alla messa a dimora di piante nelle zone adiacenti.

L’articolo 57 del Regolamento stabilisce che “tutti i progetti, prima di essere presentati all’esame degli Enti pubblici interessati, dovranno preventivamente essere approvati dal Comitato di Architettura. Essi dovranno tuttavia essere in armonia con le norme del Regolamento Edilizio Comunale”.

Per avere maggiori informazioni, si raccomando l’attenta lettura del Regolamento edilizio al seguente link:
https://www.consorziocostasmeralda.com/consorzio/regolamento_edilizio.html

Article by Mario Rossi

CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla la Costa Smeralda. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.