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Gli atleti di Luna Rossa in prima linea per raccogliere la plastica dal mare

Sono il nostro orgoglio e gli ambasciatori del nostro paese nella massima competizione velica che si terrà a Barcellona nel 2024: la Coppa America. Per loro la tutela del mare è un obiettivo di primaria importanza e lo dimostrano con azioni concrete quotidiane

Navigare in mare a vela è un’esperienza incredibile. Il silenzio assoluto, lo scafo che si infila tra un’onda e l’altra e scorre fluido nell’acqua. Sicuramente uno dei modi più semplici e immediati per entrare in connessione con gli elementi naturali che ci circondano. Capire quanto sia importante proteggerli e agire di conseguenza. Perché i nostri mari, come il Mediterraneo che ci riguarda da più vicino, sono sotto attacco ormai da anni. Inquinamento da plastiche, cambiamenti climatici e innalzamento delle temperature, sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Per un futuro che è legato a stretto giro a quello dell’uomo. Dal mare infatti dipende il 50percento dell’aria che noi respiriamo, senza considerare le ricchezze che soddisfano il fabbisogno alimentare e tutto l’indotto generato dai lavori legati ad esso. Si pensi che il Mediterraneo è una piccolissima porzione di oceano, appena lo 0,32% delle acque che ricoprono il nostro pianeta, eppure ben il 7% delle microplastiche del mondo è qui, nei fondali del mare in cui siamo cresciuti, dove facciamo il bagno d’estate, il mare che ci nutre e che navighiamo. I velisti, dunque, che con il vento e l’acqua ci giocano e ci convivono ogni giorno più di altri hanno sviluppato una certa sensibilità per queste tematiche.

Primi fra tutti gli atleti di Luna Rossa Prada Pirelli Team. I nostri portacolori in quella che viene considerata la massima competizione velica al mondo: la Coppa America. E in questa corsa verso Barcellona 2024 il team di Luna Rossa, nonostante gli impegni serrati per prepararsi al meglio dentro e fuori dall’acqua non dimentica la cosa più importante: sono lì grazie all’amore per il mare. Ed è per questo motivo che da qualche settimana a questa parte a rotazione, alcuni degli atleti si sono imbarcati su un peschereccio per recuperare quanti più rifiuti possibili e smaltirli in modo corretto impegnandosi nel progetto “Team Up for the Ocean, mettiamoci in gioco”. L’ultimo in ordine di tempo è stato Bruno Rosetti, cyclor di Luna Rossa Prada Pirelli, che si è imbarcato sul peschereccio di Ogyre a Santa Margerita Ligure, dove è cresciuto e ha imparato a nuotare. «Mi sono imbarcato – ha commentato il velista di Luna Rossa – con Lorenzo e Daniele su un peschereccio del 1945 , il più “anziano” della flotta di Santa Margherita e ho trascorso una giornata interessantissima, che mi ha fatto molto riflettere. Ogni volta che tiravamo su la rete, dal fondo del mare emergevano i segni della nostra inciviltà: bottiglie di plastica, bidoni, scarpe, perfino un cappello da cow-boy e, soprattutto, una quantità impressionante di cimette di nylon, residui di lenze utilizzate per la pesca in notturna. Non me l’aspettavo perché in superficie non si vede niente, le plastiche, infatti, si depositano sul fondo. Siamo stati fuori in mare dall’alba al primo pomeriggio e in totale abbiamo raccolto dodici chili di plastica. Tornati in banchina, Lorenzo e Daniele hanno prima fotografato e pesato il “raccolto” e poi lo hanno depositato nei cassonetti che Ogyre ha messo a disposizione dei pescatori aderenti al progetto: le plastiche riutilizzabili saranno riciclate; le altre saranno smaltite nella maniera e nei luoghi più appropriati. Sono contento di aver fatto la mia parte e spero di essere coinvolto nuovamente in questo progetto con Ogyre che mi sta particolarmente a cuore. Se ci mettiamo d’impegno, forse non è troppo tardi per salvare il mare».

Davide Mosca

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