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I capolavori di Vincent Van Gogh in mostra a Trieste

L’iniziativa è in programma dal 22 febbraio al 30 giugno 2024 nelle sale espositive del IV Piano del Museo Revoltella Galleria d’Arte Moderna di Trieste

In pochi mesi ha registrato un vero e proprio record di visitatori. La mostra su Van Gogh, realizzata a Roma, ha infatti incassato un grande apprezzamento dimostrato da un afflusso di oltre 600mila persone in pochissimi mesi. Arthemisia unitamente al Museo Revoltella Galleria d’Arte Moderna di Trieste ha deciso di riproporre questa meravigliosa iniziativa proprio nella splendida città friulana. Dal 22 febbraio e fino a domenica 30 giugno 2024 nelle sale espositive del IV piano sarà possibile accedere alla mostra dedicata a Vincent Van Gogh, ritenuto tra i pittori più apprezzati a livello mondiale. La mostra, attraverso l’esposizione di oltre cinquanta capolavori di Van Gogh, provenienti dal Museo Kroller Muller di Otterlo, vuole documentare l’intero percorso artistico del pittore a partire dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza, per proseguire con i disegni e gli oli dedicati al tema dei tessitori, per giungere alle opere del suo soggiorno parigino, raffiguranti il paesaggio e momenti della vita sociale dell’artista ed infine agli ultimi dipinti di St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita. L’esposizione sarà arricchita da una presenza speciale: i due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del caffè di Arles frequentato da Van Gogh), realizzati nel 1890, sono conservati uno nel Kroller Muller Museum – prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra – e l’altra alla Galleria Nazionale di Roma. In occasione della mostra triestina i due coniugi, amici e ritratti da Van Gogh, si rincontreranno e potranno stare nuovamente vicini. Vincent Van Gogh nato in Olanda il 30 marzo del 1853 ebbe una vita tormentata conclusasi a soli 37 anni con un suicidio. Le molte tragedie che lo accompagnarono durante la sua esistenza e il suo carattere difficile e instabile influenzarono profondamente lo stile dell’artista. Una vita tormentata quella di Van Gogh, segnato da patologie psichiatriche con attacchi di follia che gli costarono anche lunghi ricoveri in ospedali specializzati. A soli trentasette anni, il 29 luglio del 1890, pose fine alla sua esistenza con un colpo di pistola sparato nel petto nei campi di Auvers. Ma nonostante un’esistenza così travagliata il pittore ha consegnato alla storia i più bei capolavori dell’arte pittorica accompagnati da scritti meravigliosi, come le famose “Lettere” al fratello Theo Van Gogh. Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise. Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino. Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh. La mostra, prodotta da Arthemisia, è promossa e organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle politiche della cultura e del turismo.

Davide Mosca

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