I siti archeologici da non perdere ad Arzachena
I consigli per un soggiorno alla scoperta della storia della Gallura
Oltre alle sue incantevoli spiagge dorate la Gallura vanta una storia millenaria che si riflette in tuta l’area di Arzachena. Non è un caso infatti che da anni rappresenta il luogo ideale in cui passare un soggiorno a contatto con la natura ed in tranquillità in una cornice unica ed esclusiva.
Dunque ecco il nostro percorso a tappe per conoscere i segreti e i misteri delle civiltà nuragiche.
1. Il Fungo
Per cominciare questo viaggio è necessario partire dal cuore di Arzachena. La celebre Roccia il Fungo Monti Incappiddatu, ovvero il monte con il cappello, è considerata come una delle principali attrazioni della città in località La Sarra. Il “monte con il cappello” non è infatti troppo distante da piazza Risorgimento, e sembra essere stato scolpito dal tempo regalando alla cittadinanza un’opera d’arte naturale di straordinario valore usato sin dal Neolitico come un rifugio dalle prime civiltà preistoriche.
2. Tomba di Giganti di Li Lolghi
La tomba di giganti Li Lolghi, lungo circa 27 metri, è invece un edificio costruito in varie tappe. Nella prima, risalente all’età del Bronzo Antico, il complesso di origine nuragica era formato da un dolmen allungato secondo lo stile allèe couverte. Dopodiché nel Bronzo Medio si optò per un corridoio sepolcrale che terminava con una edicola usata per raccogliere le offerte, fino alla creazione di una stele tipica della tomba dei giganti e dell’esedra semicircolare circondata da lastre fissate sul terreno.
3. Necropoli Li Muri
Se si vuole visitare il sito più antico presente ad Arzachena bisogna per forza dirigersi verso la necropoli di Li Muri. Un luogo che non è stato minimamente scalfito dal tempo. Secondo gli studi l’area archeologica risale a circa 6000 anni fa, nel periodo neolitico. La struttura è formata da quattro circoli funerari con un diametro dai 5 agli 8 metri. Alcuni frammenti circolari che delimitavano le camere funerarie sono conservati ancora oggi grazie alla presenza di pietre posizionate a cerchi concentrici.
4. Tomba di Giganti di Coddu ‘Ecchiu
Un’altra grande dimostrazione dell’ingegno della civiltà in epoca nuragica è la tomba di giganti di Coddu ‘Ecchju. Un altro imponente complesso architettonico che veniva probabilmente usato per accogliere i defunti dal villaggio di La Prisgiona. La struttura è stata costruita intorno all’età del Bronzo, anche se dalle ultime ricostruzioni è stata ultimata in due diverse fasi. Dopo una tomba a galleria di dieci metri di lunghezza si sono aggiunte l’esedra e la stele che raggiunge un’altezza di quattro metri.
5. La Prisgiona
Vicino alla Tomba di Giganti di Coddu ‘Ecchiu è presente il nuraghe La Prisgiona. Un sito archeologico che comprende sia il nuraghe sia un villaggio costellato di capanne che si distribuiscono intorno a questo edificio. Il nuraghe spicca con una torre centrale (il mastio) intorno alla quale si trovano due torri laterali. L’intero complesso viene protetto da un maestoso bastione a cui si out accedere tramite un corridoio curvilineo. La camera interna a “tholos” (a falsa cupola) può raggiungere i sette metri di altezza.
6. Nuraghe Albucciu
Il percorso prosegue fino al nuraghe Albucciu, un edificio che si è evoluto conservando tutta l’eredità delle civiltà antiche. A colpire in realtà è come sia stato realizzato servendosi della forza della roccia granitica che è diventata parte di questa costruzione. Inoltre si possono vedere due diversi stili architettonici essendo di tipologia mista. Da un alto sono presenti i tratti dei nuraghi “a corridoio”. Dall’altro si notano alcuni elementi legati allo stile a tholos come la copertura a falsa cupola.
7. Tomba Moru
Il viaggio si sta per concludere. Prima però consigliamo di dare un’occhiata alla tomba di giganti Moru, a poche centinaia di metri dal Nuraghe Albucciu appena visitato. Anche in questo caso la sua realizzazione è frutto di due periodi differenti che hanno inciso sui suoi tratti architettonici. Il sepolcro si è evoluto nell’età del Bronzo con l’inserimento dell’esedra e di un lungo corridoio. All’interno sono stati ritrovati reperti appartenenti alla fase più antica del sito, da ciotoline a vasetti miniaturistici.
8. Tempietto di Malchittu
Il percorso termina lungo il sentiero che porta verso il Tempietto di Malchittu, un altro piccolo gioiello archeologico posizionato tra due rilievi granitici a circa 120 metri rispetto al livello del mare. La natura è riuscita a proteggere la sua struttura originaria attorno alla quale si possono intravedere una capanna circolare e una fitta rete di tombe a tafone. Realizzato intorno al 1600 a.C. durante il Bronzo Medio, a colpire è la camera a pianta sub-rettangolare, raggiungibile attraverso un atrio.
Riccardo Lo Re
Credits: Marcello Chiodino
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