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Il Canto Lirico è Patrimonio dell’Umanità

L’UNESCO ha ufficialmente riconosciuto la pratica del canto lirico come parte dei patrimonio culturale immateriale dell’Italia

Arte, storia e buona musica. Durante la 18a sessione del Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, tenutasi dal 4 al 9 dicembre in Botswana, il Canto Lirico è stato ufficialmente riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio immateriale dell’Umanità. Questa espressione vocale si aggiunge così alla numerosa lista delle tradizioni vive dell’Italia da preservare e promuovere come parte integrante e fondamentale della variegata cultura nazionale, accanto a pratiche storiche come il Teatro dei Pupi siciliano e il Canto a tenore sardo.

Tra le ragioni per la nomina, si evidenzia il riconoscimento del Canto Lirico in quanto catalizzatore della “coesione collettiva e della memoria socioculturale, intrinsecamente connessa ad altri elementi culturali quali i contesti sonori e l’arte poetica”.

«Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall’Unesco entrando a far parte del patrimonio immateriale.» ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano in seguito alla nomina dell’UNESCO. «Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un’eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta. È una proiezione dell’immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti. Ringrazio il sottosegretario Gianmarco Mazzi per l’impegno che ha profuso nel concludere positivamente la candidatura.».

Grande entusiasmo è arrivato anche dal mondo della musica, in particolare dall’associazione Assolirica – Associazione Nazionale Artisti della Lirica e dalla direttrice d’Orchestra e Consigliere per la musica del Ministro della Cultura Beatrice Venezi, che ha aggiunto «La notizia del riconoscimento del Canto lirico italiano nel patrimonio immateriale UNESCO ci inorgoglisce in quanto comunità dell’opera e in quanto italiani poiché questa forma d’arte viva è un pilastro fondamentale della nostra cultura. ll nostro cantare è infatti un tratto identitario che nasce da una lingua che per sua natura canta, poiché ha come tratto distintivo un vocalismo dall’articolazione piena, e che dunque permette ampie frasi melodiche. Almeno una parte dell’amore che nel mondo riscontriamo nei confronti della lingua italiana è attribuibile proprio alla passione per l’opera lirica e i suoi libretti».

Immagine: Youflavio – Opera propria, Wikipedia

Francesco di Nuzzo

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