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Comitato di Architettura

Il Comitato di Architettura è il grande tutore della natura della Costa Smeralda

Il Comitato di Architettura è uno dei cinque Organi di cui è composto il Consorzio Costa Smeralda e ha il compito di esaminare tutti i piani e i progetti all’interno dei 3.114 ettari consortili. Istituito nel 1962, tenne la sua prima riunione il 17 marzo 1962 sotto la presidenza del Principe Karim Aga Khan e alla presenza degli architetti Michele Busiri Vici, Jacques Couëlle, Raymond Martin e Antonio Simon Mossa. I Soci Fondatori lo avevano voluto per definire e tutelare lo sviluppo immobiliare della Costa Smeralda, obbligando tutti i consorziati a vincolarsi alle sue decisioni. Allora come oggi, tutti i progetti soggetti al rilascio di concessione edilizia comunale devono essere preventivamente sottoposti all‘approvazione del Comitato di Architettura, che li può approvare, respingere o può chiedere che siano modificati, come indicato all’articolo 3 del Regolamento Edilizio. Ciò rende il Comitato di Architettura unico nel suo genere in tutte le destinazioni turistiche del Mediterraneo.

Nello specifico, come recita l’articolo 13 dello Statuto, il Comitato di Architettura esamina i piani di lottizzazione, i nuovi fabbricati, le trasformazioni strutturali, estetiche, volumetriche ed esterne delle costruzioni preesistenti, le trasformazioni interne di costruzioni o di parti di costruzioni che ne comportino l’ulteriore o diversa divisione, le costruzioni di sottosuolo come fognature, canalizzazioni di acque, telefoni, i lavori di tinteggiatura, la decorazione e il restauro di parti esterne, le tende, le tettoie, i pergolati ingombranti gli spazi pubblici, l’allestimento di vetrine di ogni genere, le insegne commerciali, le attrezzature balneari stagionali, le illuminazioni esterne, le insegne luminose,
le antenne radio e televisive, i parafulmini, l’illuminazione esterna per strade pedonali o carrabili,
le installazioni mobili o fisse anche se a carattere temporaneo in luoghi pubblici o privati o in proprietà demaniali, le strade pubbliche o private, le pere di recinzione, i muri, i cancelli, la modificazione di terreni, le piantagioni di piante di alto fusto, i giardini, la riforestazione, le bonifiche di zone danneggiate, le cisterne, le piscine, le vasche, tutte le opere marittime pubbliche o private come moli, dighe, pontili, gli scavi e i movimenti di terra relativi a qualsiasi opera, il taglio di alberi.

Le funzioni del Comitato di Architettura rientrano nei compiti più generali del Consorzio Costa Smeralda, che ha lo scopo di provvedere, come recita l’articolo 5 dello Statuto, «alla tutela del livello ottimale delle condizioni di vita nel territorio». Composto da «esperti delle discipline architettoniche, urbanistiche, ambientali, giuridiche», da due componenti del Consiglio d’amministrazione del Consorzio e dal Direttore generale, il Comitato di Architettura valuta «con la necessaria discrezionalità estetica e qualitativa tutti i progetti che saranno sottoposti al suo esame, con particolare riguardo al carattere del paesaggio ed alle caratteristiche architettoniche e funzionali, al fine di salvaguardare gli elementi più importanti e caratterizzanti dello sviluppo della Costa Smeralda», come chiarisce l’articolo 31 dello Statuto.

Questo perché il Consorzio Costa Smeralda, come è scritto nella Premessa del Regolamento Edilizio, ha il «desiderio di salvaguardare la singolare natura dei luoghi e quello di incoraggiare il rispetto per la bellezza del paesaggio» e «ciò anche in considerazione che l’Architettura è un’espressione della cultura» e che «la creazione artistica, la qualità delle costruzioni, il loro inserimento armonioso nell’ambiente circostante sono di pubblico interesse».

Secondo una storica francese, Simone Gerlat, le funzioni del Comitato di Architettura sono simili a quelle delle Accademie Francesi istituite nel XVII secolo, come l’Académie Française del 1635 nata con il compito di vigilare sulla lingua francese, come le Accademie di Pittura e scultura del 1648 e l’Accademia di Architettura del 1671. Le Accademia, che erano controllate direttamente dallo Stato, avevano il compito di riunirsi ed elaborare, ciascuna per il proprio ambito, le linee guide e i canoni cui tutti gli artisti, nelle scelte estetiche, si sarebbero dovuti attenere. In realtà anche in Italia le Accademie avevano avuto una funzione simile, a partire dal XVI secolo, con l’unica differenza che a stabilire i modi di condotta non erano il potere statale o comunale ma gli artisti.

Il Comitato di Architettura è stato ed è una via di mezzo tra le due Accademie. Lo stile Costa Smeralda – il legame dell’architettura con quello degli stazzi o dei nuraghi, le linee morbide e mai squadrate delle costruzioni, il rispetto della serenità del paesaggio, l’uso dei colori delle costruzioni, il ricorso al granito – è nato dalle discussioni fra gli architetto prescelti dai Soci Fondatori e poi ha trovato applicazione, anche giuridica, nei Regolamenti edilizi approvati dal Consorzio Costa Smeralda.

È doveroso ricordare che il Consorzio Costa Smeralda ha elaborato e approvato il primo Regolamento edilizio nel 1963 e l’ha modificato nel 1968 in un arco di tempo in cui non era efficace alcuna legislazione urbanistica: la prima legge statale in questa materia è infatti del 1967 (la legge ponte), la prima legge regionale è del 1968 e il primo Programma di fabbricazione del Comune di Arzachena è del 1972.

La filosofia del Consorzio Costa Smeralda fu quella di impedire uno sviluppo frammentario (quale si sarebbe verificato se ogni proprietario avesse avuto come obbiettivo esclusivo la redditività massima del suo investimento) per privilegiare invece la nascita di una nuova destinazione turistica omogenea e perfettamente integrata nell’ambiente. Il Regolamento Edilizio è stato dunque il primo atto di “autoregolamentazione” che, grazie al Comitato di Architettura, ha permesso al Consorzio Costa Smeralda di realizzare il suo sviluppo ordinato in assenza di lottizzazioni comunali e con le costruzioni autorizzate da singole licenze edilizie.

Quello straordinario compito è ancora oggi assolto con competenza ed efficacia dal Comitato di Architettura, con il prezioso supporto dell’Ufficio tecnico del Consorzio Costa Smeralda.

Article by Mario Rossi

CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla la Costa Smeralda. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.