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Il Gigante Manneddu torna a casa dopo l’esposizione a New York

Dopo l’inaugurazione avvenuta nel mese di maggio al Met Museum, una delle sculture rientrerà al Museo archeologico di Cabras

Si è conclusa nei giorni scorsi al Columbus Citizens Foundation di New York l’esposizione del Gigante di Mont’e Prama “Manneddu” posizionato all’ingresso dell’area greco-romanda del Met Museum. L’inaugurazione si è tenuta il 25 maggio con il Gigante di pietra “Manneddu”, conosciuto anche con il nome di “pugilatore”, che ha fatto compagnia ai visitatori del museo. Realizzato in pietra calcarea, alto quasi due metri e risalente al 900-750 a.C. circa. Manneddu è stato l’ospite d’eccezione nonché il simbolo di uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna: la necropoli sulle colline del Sinis a Cabras.
«È stato un evento di portata storica per la Sardegna, che rappresenta solo il primo passo di una lunga serie di eventi culturali scientifici e promozionali che la nostra Fondazione vuole organizzare con i partner nordamericani», afferma Anthony Muroni, Presidente della Fondazione Mont’e Prama «Nella terra delle opportunità, dove chi ha una buona idea è messo in condizione di svilupparla, vogliamo creare le condizioni affinché il sistema sardo abbia qui opportunità di sviluppo nei campi della cultura, della ricerca scientifica, dei mercati internazionali per le sue imprese e la capacità di attrarre investimenti nella nostra isola».
Se questa è dunque la fine di una fantastica collaborazione con il Met, non si escludono quindi altre cooperazioni con le istituzioni americane visto il successo ottenuto con la mostra che ha favorito la divulgazione del sapere e della cultura del nostro Paese oltreoceano. I visitatori hanno avuto quindi il piacere di conoscere uno dei frammenti più significativi del patrimonio storico e archeologico dell’isola grazie a una promozione mirata delle tradizioni locali che in Sardegna hanno mantenuto la loro centralità a livello turistico.
Sean Hemingway, curatore della sezione greco-romana al Met Museum, è infatti soddisfatto di questo percorso appena intrapreso anche se non nasconde la malinconia al termine della cerimonia dato che questo viaggio è purtroppo arrivato alla conclusione. «È davvero triste vedere Manneddu partire
La stampa sarda ha scritto che sono stato “stregato” dai Giganti e devo dire che è proprio vero, non solo io ma anche le decine di migliaia di visitatori dell’area greco-romana nella quale Manneddu è stato collocato in questo periodo. Ringrazio il presidente Muroni e il team della Fondazione Mont’e Prama per la possibilità che ci è stata data e concludo dicendo che la tristezza per la fine di questa esperienza è soppiantata dalla gioia per aver conosciuto tantissimi nuovi amici dunque non vediamo l’ora di creare nuove collaborazioni con la Sardegna nel prossimo futuro».

Riccardo Lo Re

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