Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta Il mondo di Tim Burton
Il poliedrico artista californiano è stato a Torino anche per ritirare il rinomato Premio Stella e offrire una Masterclass ai fan più sfegatati
La mostra itinerante, esordiente nel 2009 al MOMA di New York, ha finalmente ricevuto il patrocinio della Città di Torino! Allestita nella’iconica architettura della Mole Antonelliana, l’esposizione non può che risultare un’esperienza immersiva senza precedenti. Immersi in un connubio di stupore e mistero, ci attende un viaggio dalle note dark che risveglierà-smuoverà desideri e angosce più profonde. Percorrendo quel sottile equilibrio che separa lo sconcerto dalla comicità, Tim Burton “il reietto”, (tramite le sue iconiche sceneggiature e animazioni), strega/rapisce l’animo dello spettatore mediando il confronto con i nostri più grandi timori. Il dark humor è l’arma vincente con cui il regista sa abbattere/annientare la spessa muraglia di diffidenza che si erge tra l’artista e il pubblico. Le più disparate ispirazioni e lampi di genio sono conservate tra bozzetti, schizzi, costumi, storyboard, videoclip, maquétate, fotografie, installazioni scultoree in scala 1:1 (a grandezza naturale), tele dipinte, concept art e addirittura vere e proprie opere in movimento. L’immaginario fantastico in mostra spazia tra nove sezioni tematiche comprendenti più di 500 opere d’arte inedite, databili dagli esordi degli anni Settanta ai giorni nostri. L’archivio personale brulicante delle fiabesche creazioni più disparate, vi aspetta sospeso nei 167m della Mole Antonelliana fino al 7 aprile 2024! La mostra, adattata da Domenico De Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema, è ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con Tim Burton.
Tim Burton
Molto prima del successo critico e commerciale nei generi live-action e animazione, Burton si è ispirato ai film in televisione, alle animazioni, ai fumetti sui giornali, ai miti e alle favole raccontate a scuola e ad altre forme di cultura popolare, incorporando queste influenze di sempre nella sua arte e nei suoi film. Gli schizzi della sua infanzia dimostrano la varietà di Burton e richiamano il lavoro dei suoi predecessori, tra cui fumettisti e illustratori classici come Edward Gorey, Charles Addams, Don Martin e Theodore Geisel. Anche l’impatto dei film di mostri giapponesi, del cinema espressionista, del catalogo horror degli Universal Studios e dei maestri della suspense William Castle e Vincent Price permeano il suo lavoro.
Sibilla Panfili