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Il simbolo di Bologna rischia il crollo imminente

La maestosa Garisenda è a rischio. Si corre ai ripari per salvare la torre che, assieme a quella degli Asinelli, è l’icona della città

Eretta nel 1119 la Torre della Garisenda è uno dei simboli di Bologna insieme alla Torre degli Asinelli. Originariamente alta 60 metri, la torre è sempre stata minacciata dall’instabilità del terreno sul quale poggia. Già nel 1353 è stato necessario un intervento di riduzione di 12 metri per evitarne il cedimento. La minaccia non è però la morfologia del territorio in sé, ma, al contrario, il suo abuso artificiale nel corso dei secoli. Il fenomeno è detto scientificamente “subsistenza” o “subsidenza”, e si verifica in seguito alla compattazione di sedimenti rocciosi a grana fine causata a sua volta dall’eccessiva asportazione di grandi quantità d’acqua necessarie alla tenuta del terreno. Gli ormai 48 metri di struttura medievale svettano sulla cittadina emiliana con una inclinazione gravata nel tempo di 4 gradi, leggermente maggiore di quella dell’emblematica Torre di Pisa. Il sindaco della città Matteo Lepore è stato costretto a imporre la chiusura delle strade adiacenti la torre, confermando così l’attuazione del piano di mobilità provvisorio. Questo prevede anche la repentina cessazione delle visite all’interno di entrambe le torri e il loro continuo monitoraggio. Ai piedi della più bassa delle due, la Garisenda, sono stati installati un pendolo per monitorarne le oscillazioni e dei sensori acustici per rivelare eventuali rumori di stress che potrebbero causare ulteriori crepe e incrinature. Il sindaco afferma che il restauro si protrarrà fin quando la torre non sarà messa in sicurezza in via precauzionale e definitiva rassicurando del crollo.

La struttura di contenimento
Entrano nel vivo i cantieri per realizzare la struttura di contenimento della Torre Garisenda di Bologna, prima fase di messa in sicurezza. L’investimento complessivo per questa prima parte, tra gennaio e febbraio, supera i 4,3 milioni di euro ed è stato approvato dal consiglio comunale. Due sono le imprese coinvolte: la Modena Ingegneria srl, che si occuperà del cantiere, e la Fagioli Spa di Reggio Emilia che realizzerà la cintura contenitiva della Garisenda tramite container. Struttura che proteggerà gli edifici circostanti da eventuali crolli.
Gli artisti impegnati
Cesare Cremonini e Gianni Morandi insieme per la città di Bologna o, meglio, per la sua torre “malata”: i due cantautori sono i testimonial della raccolta fondi lanciata dal Comune per sostenerne i lavori di restauro. Si sono presentati al fianco del sindaco Lepore per il lancio dellʼiniziativa con lʼArt Bonus, strumento rivolto a tutti, dalle imprese ai privati cittadini. “Da un euro in su, va bene tutto”, ha detto Lepore.

La solidarietà da parte delle aziende
La macchina della solidarietà si è messa e sono già arrivate le prime grande donazioni. Tra cui quella di Emil Banca, che ha devoluto 50mila euro per i lavori di salvataggio della torre. Il presidente Gian Luca Galletti e il sindaco di Bologna Matteo Lepore si sono incontrati sotto le Due Torri per il passaggio di mano dell’assegno.
“Sentivamo il dovere di intervenire in questo momento molto importante per la città – ha detto Galletti -. La forza di un territorio è data proprio dalla coesione tra il privato e il pubblico che lavorano insieme per risolvere i problemi dei cittadini. Spero che questo gesto possa dare l’esempio per tanti altre banche e aziende private”.

Sibilla Panfili

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