Le 22 spiagge del Consorzio Costa Smeralda
Il Consorzio Costa Smeralda è costituto da un territorio che dal 1962, anno della sua fondazione, rappresenta una delle destinazioni turistiche più ambite a livello internazionale per la bellezza e la serenità del suo paesaggio e per il suo grande patrimonio ambientale, costantemente protetto e curato sia nelle scelte di lungo periodo, sia nella gestione quotidiana. Le spiagge sono un elemento fondamentale dell’ambiente della Costa Smeralda, sono tutte accessibili al pubblico e sono al centro della costante azione di monitoraggio e protezione del Consorzio Costa Smeralda e delle sue società operative.
Nel maggio del 2018 l’amministrazione comunale di Arzachena ha firmato con il Consorzio Costa Smeralda una convenzione molto ricca e articolata di cui le spiagge rappresentano una delle voci più importanti. Il Consorzio Costa Smeralda ha infatti ottenuto per dieci anni la “pulizia delle spiagge nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre di ogni anno (per dieci anni) consistente nella rimozione della posidonia spiaggiata con mezzo meccanico, nel conferimento dei rifiuti provenienti dalle spiagge e nella pulizia manuale delle spiagge.E la manutenzione ordinaria e straordinaria della strada comunale Farina-Liscia Ruja-Razza di Juncu”.
Un impegno importantissimo che il Consorzio Costa Smeralda assolve con la sua comprovata professionalità a livello internazionale e con un duplice obbiettivo: da una parte, opera perché le spiagge siano sempre fruibili nel modo più ottimale; dall’altra le protegge, assicurando che il rispetto del ritmo e dei cicli della natura siano sempre al centro di ogni intervento e tutelando così il patrimonio della Costa Smeralda e dei suoi consorziati.
In particolare, il Consorzio Costa Smeralda interviene per la gestione della posidonia spiaggiata, seguendo le prescrizioni dettate dalla Regione Sardegna con la delibera del 6 luglio 2016 (numero 40/13) intitolata “Indirizzi per la gestione della fascia costiera”. Nell’allegato 1 della delibera, che fissa gli indirizzi operativi, la Regione spiega che “gli studi condotti suggeriscono che la strategia da preferire sia il mantenimento in loco dei banchi di posidonia” perché la “presenza della posidonia spiaggiata quale parte integrante dell’ecosistema costiero evita l’instaurarsi o il perpetrarsi di processi erosivi delle linee di spiaggia e rappresenta un indicatore del buono stato di salute dell’habitat Praterie di posidonia”. Il mantenimento in loco, poi, “rappresenta l’opzione da preferire in quanto garantisce la naturalità dei processi di accumulo e degrado di tali biomasse” e “produce effetti positivi, diretti e indiretti, per la conservazione degli habitat di interesse comunitario e per le biocenosi animali della spiaggia”.
La Regione indica anche le modalità da seguire per lo spostamento della posidonia spiaggiata e alle quali il Consorzio Costa Smeralda si attiene scrupolosamente.”Le operazioni di movimentazione della posidonia spiaggiata devono essere effettuate in modo da non comportare l’indebolimento della struttura difensiva dell’arenile e devono essere evitate nel periodo invernale, in quanto priverebbero le spiagge di un naturale sistema di protezione costituito dai banchi, esponendole alle modificazioni dovute all’azione delle mareggiate – è scritto negli Indirizzi operativi – Lo spostamento deve essere stagionale, con rimozione della posidonia in primavera e/o estate ed eventuale riposizionamento in autunno (al termine della stagione balneare se il materiale non risulti nel frattempo essersi biodegradato/integrato con il substrato) nella porzione di spiaggia di provenienza. Gli interventi dovranno essere preceduti dalla bonifica dell’arenile dei rifiuti di natura antropica (plastica, metallo, legno, vetro). Questa bonifica dovrà essere effettuata preferibilmente con attrezzi manuali, ma è consentito anche l’uso di mezzi meccanici di opportune dimensioni dotati di un sistema di trigliaggio (griglie che consentono l’asportazione del rifiuto e il contestuale rilascio della sabbia e dei residui di posidonia) che non dovranno in alcun caso arrecare danno all’arenile: è sempre vietato l’uso di mezzi cingolati”.
“Lo spostamento in situ della posidonia prevede l’individuazione di idonee zone, nell’ambito dello stesso arenile, nelle quali accumulare il materiale raccolto dalla battigia – è scritto ancora negli Indirizzi operativi della Regione -. La fase di selezione del materiale vegetale dovrà essere preferibilmente condotta con mezzi manuali, ma è consentito anche l’uso di meccanici di opportune dimensioni che non dovranno in alcun caso arrecare danno all’arenile”. Anche in questo caso “è sempre vietato l’uso di mezzi cingolati”. “In caso di mareggiate eccezionali che comportino accumuli di biomassa di notevole volume potrà essere consentito un intervento straordinario rispetto all’attività programmata” è sempre scritto negli Indirizzi operativi della Regione.
Ora vediamo di scoprire tutte le nostre spiagge, che in totale, tra grandi, piccole e piccolissime sono ben 22.
Spiaggia di Pitrizza e Bagaglino
È una delle spiagge di Liscia di Vacca e deriva il suo nome da uno scoglio dell’IGM. È accanto all’hotel Pitrizza. La sabbia ha un colore tendente al rosso, l’acqua è color verde smeraldo. Si gode di una bellissima vista sull’Arcipelago della Maddalena.
Liscia Renè
Il nome di questa spiaggia è dovuto a Renè Podbielski, uno dei soci fondatori del Consorzio Costa Smeralda, che in quest’area, dopo aver comprato i terreni dalle famiglie Orecchioni, costruì la sua villa sul mare alla fine degli anni Sessanta. La spiaggia è piccola, ma molto suggestiva: sotto certi punti di vista, per la presenza di numerose rocce nel fondale, è una delle più selvagge di tutta la Costa Smeralda.
Cala del Faro e Cala della Ghiaia
Sono due spiagge che si trovano nella zona del Faro di Porto Cervo. In alcune carte catastali una sua parte era chiamata Cala Cavallo, probabilmente per la presenza di cavalli e per il fatto che fosse usata come punto di partenza per le mucche che venivano portate dai contadini di Monti di Mola, come si chiamava la zona prima della nascita della Costa Smeralda, sull’Isola delle Bisce per farle ingrassare. Le due spiagge sono una grande (Cala Ghiaia) e una piccola (Cala del Faro) e, oltre alla bellezza dell’acqua del mare, sono bellissime da vivere durante il tramonto.
Cala Granu
La spiaggia del grano: questo è il significato del suo nome. Nei terreni alle spalle della battigia, i contadini di Monti di Mola trovavano infatti il modo di piantare il grano per ricavarne la farina utile a fare il pane. In quest’area c’è un posto che si chiama Lu rotu, un lastricato di granito in cui avveniva la trebbiatura del grano con i buoi. È una delle prime spiagge a essere stata “scoperta” dai vacanzieri che arrivavano in barca negli anni Cinquanta. Nel 2018 il Consorzio Costa Smeralda ha effettuato un intervento di pulizia che ha fatto tornare l’arenile all’antico splendore.
Il Giglio
È una delle tre spiagge di Porto Cervo. Immersa in un contesto architettonico bellissimo (si trova nell’area dello Yacht Club Costa Smeralda e di alcune delle prime ville della Costa Smeralda), si affaccia sul porto. L’acqua del mare che la bagna è limpidissima, con ci colori che variano dal verde smeraldo al turchese. È l’ideale per chi vuole fare il bagno tra un’attività e l’altra nelle pause pranzo.
Dolce Sposa
La spiaggia si trova vicino alla bocca di ingresso della baia di Porto Cervo, esposta a sud-est. Si chiama cos perché era il posto in cui amava andare a fare il bagno, in perfetta solitudine durante i primi anni della Costa Smeralda, la moglie di Luigi Vietti, che è il padre di Porto Cervo. L’architetto chiamava così quel posto in cui “la mia dolce sposa” passava dei momenti di relax.
Porto Paglia e Cala Romantica
La spiaggia del borgo di Porto Cervo ha un nome antico (Poltu Padda in gallurese) che deriva dalla presenza massiccia di posidonia sull’arenile, un segnale inequivocabile di salute. Molto riparata durante le giornate di maestrale, ha un fondale ricco e dà la sensazione di essere in un lago. È la spiaggia che, grazie al marciapiede costruito dal Consorzio Costa Smeralda, può essere comodamente raggiunta a piedi dal centro di Porto Cervo.
Piccolo e Grande Pevero
Quelle del Pevero sono tra le spiagge della Costa Smeralda più amate dai consorziati e dagli ospiti della Costa Smeralda e anche tra quelle più fotografate. Il colore dell’acqua del mare che le bagne varia, anche in questo caso e come, dal turchese e verde smeraldo. Il nome Pevero deriverebbe da Pero. In molte carte topografiche e catastali compare il nome Golfo Pero, il che – come per molte altre spiagge della Costa Smeralda – fa pensare a una natura da sempre rigogliosa.
Il Piccolo Pevero veniva chiamata contadini di Monti di Mola “la renaredda”, che significa la “piccola spiaggia”. È attraversata dal torrente Petralonga, che significa la pietra lunga, che nasce a Monte Moro. Il Consorzio Costa Smeralda sta per effettuare i lavori che sistemeranno il corso d’acqua.
Il Grande Pevero veniva chiamata “la rena manna”, che significa la “spiaggia grande” ed è una delle spiagge più ricche a livello ambientale. Alla sua spalle c’è un grande stagno chiamato “la padula” e nelle sue bellissime dune c’è una pianta, la Vulneraria barba di Giove, che in Sardegna si trova solo a Capo Caccia, vicino ad Alghero, e in qualche isola dell’arcipelago della Maddalena. La spiaggia del Grande Pevero è inserita all’interno dell’area di Monti Zoppu, un polmone verde da 300 ettari, e fa parte del Pevero Health Trail.
Tutt’e due le spiagge hanno parcheggi; al Piccolo Pevero ci sono anche quelli dedicati ai consorziati.
Spiaggia del Cervo (Nibàni)
È raggiungibile solo via mare, con il servizio di navetta fatto dall’hotel Cervo per i propri clienti, o a piedi, all’interno del percorso del Pevero Health Trail. È uno dei posti più suggestivi della Costa Smeralda. Il suo vero nome è Nibani, come il gruppo delle isole.
Cala Liccia
E un insieme di spiagge (sono tre) che sono facilmente raggiungibili a piedi passando o dal parcheggio accanto all’hotel Romazzino o percorrendo il Pevero Health Trail. Sono selvagg, l’acqua è bellissima e rappresentano un’oasi di pace a pochi passi da uno degli alberghi più belli e lussuosi di tutto il Mediterraneo.
Romazzino
La spiaggia di Romazzino è quella che si estende davanti all’omonimo hotel. Occorre fare una precisazione storica: il nome Romazzino è precedente alla nascita della Costa Smeralda. Romazzino è la traduzione, in italiano, del gallurese rumassinu: il rosmarino, pianta diffusissima nell’area. In alcuni atti notarili del XVII secolo riferi a quella zona c’è scritto Rumassinu; alla fine dell’Ottocento compare sulle mappe il nome Romazzino, conferito alla zona dallo Stato italiano da poco unificato. Storia a parte, la spiaggia di Romazzino è spettacolare: acqua cristallina, una profondità non eccessiva per alcuni metri che la rende ideale per i bambini, con i giusti spazi per tutti sulla battigia.
Spiaggia del Principe
È una delle spiagge più belle della Costa Smeralda e una delle più conosciute. Il suo nome deriva direttamente dal fondatore della Costa Smeralda, il principe Karim Aga Khan. Prima dell’arrivo del turismo, la spiaggia aveva un nome gallurese, Poltu di li cogghj, che tradotto in italiano significa porto delle pelli, porto in cui c’erano le mucche e le capre e in cui venivano macellati. I terreni alle sue spalle furono i primi a essere venduti dai pastori agli investitori guidati dall’Aga Khan: correva l’anno 1960 e la proprietà era di una donna di 90 anni, Rosa Maria Azara. Successivamente alla nascita della Costa Smeralda, l’Aga Khan li scelse personalmente con l’idea di costruirvi una villa, che alla fine non verrà mai edificata. Da allora, però, nel lessico comune quella è diventata la Spiaggia del Principe. L’acqua è verde smeraldo e turchese: tante tonalità, tutte splendide. Fra i due seni che la compongono, c’è un piccolo promontorio ricoperto di ginepri che sembra quasi un atollo tropicale.
Piccolo Romazzino e Fumagalli
Sono due spiagge, divise solamente da un piccolo promontorio. Venivano chiamate lu imbalcatogghju, che significa il punto di imbarco. C’era infatti un pontile a cu attraccavano le barche dei pescatori di Olbia o quelle dei macellai di Olbia e della Maddalena che venivano a prendere le mucche e le capre. Da questo punto i contadini facevano partire le mucche che, a nuoto, prese per le corna con una corda legata alle barche, venivano portte a ingrassare nelle isole di Mortorio e Soffi. Il nome Fumagalli deriva dall’industriale Enzo Fumagalli, titolare della Candy, che comprò i terreni dalle famiglie Azara e Orecchioni e vi costruì una villa, tuttora esistente, a forma di nuraghe.
La Celvia
Il nome è nato insieme alla Costa Smeralda e si rifà, ovviamente, a quello di Porto Cervo, quest’ultimo nome già attestato in una carta geografica del Duecento. Letteralmente, significa il posto della cerva. Bisogna dire una cosa: i cervi, sino a poco più di un secolo fa, vivevano veramente nell’area che diventerà la Costa Smeralda. La Celvia ha un mare spettacolare: verde smeraldo, limpidissimo. Nelle giornate di maestrale, è una delle spiagge più protette. La natura, qui, trionfa. La macchia mediterranea ricopre in parte la battigia e, proprio al centro della spiaggia, c’è un albero di tamerice che ne è un po’ il simbolo. Un albero che va difeso e protetto, da tutti.
Li ‘Itriceddi
È la prima spiaggia che si incontra lungo la strada sterrata, gestita dal Consorzio Costa Smeralda, che parte da Stazzi Farina e arriva, passando per Liscia Ruja, a Razza di Juncu. È completamente avvolta dalla macchia mediterranea e, alle sue spalle, da una vigna, ormai da decenni abbandonata. Attraversata da un torrente, il Canale Brandano che parte dalle cime di Monte Moro, è uno dei tanti paradisi naturalistici della Costa Smeralda: la sabbia ha un colore tendente al rosa e il mare che la bagna varia dal verde smeraldo al celeste. C’è un parcheggio riservato ai consorziati.
Liscia Ruja
È la più lunga della Costa Smeralda. Il suo nome, in gallurese, significa “valle alluvionale rossa”. “Iscia” infatti è una “valle percorsa da un fiume, valle alluvionale” e “Ruja” indica il colore, rosso. L’origine è semplice da ricostruire. Alle spalle della spiaggia scorrono più ruscelli e un torrente, Riu di Tungu, la cui traduzione, a conferma della presenza di numerosi corsi d’acqua, è questa: “Fiume della confluenza”. La sabbia non è bianchissima, come nella maggior parte delle spiagge della Costa Smeralda, ma rossa e rosa. L’acqua è verde smeraldo. Facilmente raggiungibile in auto attraverso la strada sterrata tra Stazzi Farina e Razza di Juncu. Ci sono parcheggi molto ampi per le auto.
Spiagge di Uscimone
Sono le spiagge – quattro – che si trovano tra quella di Li ‘Itriceddi e quella di Liscia Ruja e che vengono comunemente identificate come “le spiaggette”. Il loro nome deriva da quello catastale dei terreni. Sono raggiungibili attraverso alcuni sentieri, stretti, in mezzo alla macchia mediterranea. Le auto devono essere parcheggiate nelle aree di sosta di Li ‘Itriceddi e di Liscia Ruja e mai lungo la strada sterrata. Sono tra le più riparate durante le giornate di maestrale.
Cala Petra Ruja
Spettacolare spiaggia raggiungibile solo a piedi attraverso un sentiero immerso nella macchia mediterranea. I parcheggi per le auto sono quelli di Liscia Ruja. È un luogo in cui si possono trovare sia la pace e il silenzio, sia delle belle feste sulla sabbia. Il colore del mare che la bagna, in particolare nei giorni di maestrale o subito successivi al maestrale, è meraviglioso: dal verde smeraldo al turchese al celeste. Ci sono tanti angolini, delimitati dalle rocce (le roccette), in cui sembra di essere in un’isola deserta e sperduta.
Article by Mario Rossi
CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla la Costa Smeralda. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.