Lo stupefacente Museo di Arte Islamica sospeso nell’acqua
Il visitatore viene coinvolto in una dimensione artistica che racconta la storia della civiltà islamica attraverso una vastissima raccolta composta da oltre 1000 opere che esplorano 1500 anni di tradizione in costante evoluzione
Il Museo di Arte Islamica di Doha in Qatar, per via della sua capacità di mettere in connessione passato, presente e futuro in maniera armonica, rappresenta ad oggi il più importante centro culturale dedicato all’arte musulmana in Oriente. In questa esperienza lo spettatore viene risucchiato in una dimensione artistica che racconta la storia della civiltà islamica non solo attraverso le sue mura, ma anche tramite una vastissima raccolta composta da oltre mille opere. Attraverso questa collezione è possibile conoscere l’intera produzione artistica che esplora 1500 anni di religione e tradizione, in costante evoluzione. Dalla sua inaugurazione, avvenuta il 22 novembre 2008, il museo ospita quattro piani di mostre, alcune permanenti mentre altre temporanee, ed è anche sede di una biblioteca storica.
La biblioteca offre la possibilità ai visitatori di avere accesso ad una collezione di 21mila libri, di cui 2 mila edizioni rare sia in arabo che inglese e a differenza degli altri musei di arte islamica, ci sono anche gallerie dedicate alla Cina e al Sud-Est asiatico. L’edificio è stato realizzato dall’architetto Ieoh Ming Pei, celebre per la progettazione e costruzione della Piramide del Louvre.
Per via delle premesse dell’ambizioso progetto decise, nonostante il pensionamento, di prendere parte a quest’opera, la quale consisteva nel costruire un edificio di oltre 11 mila metri quadrati su un’isola artificiale al largo del Lungomare di Doha. Il progetto dunque, richiedeva di immergersi in una cultura decisamente estranea rispetto alla sua e così, come lui stesso racconta, la chiave di volta per la perfetta realizzazione fu coniugare sapientemente passato e presente. Il metodo artistico di leoh Ming Pei lo portò di conseguenza a decidere di rimettersi in viaggio all’età di 91 anni per comprendere la storia dell’Islam in tutte le sue infinite sfaccettature. L’architetto si diede sei mesi di tempo per esplorare il più possibile il mondo musulmano andando a conoscere meglio l’architettura, la storia e le radici della cultura insita nei Paesi islamici al fine di trarre ispirazione per il suo progetto.
L’illuminazione è scattata imbattendosi nella fontana luminosa nella moschea dedicata ad Ahmed Ibn Tulun costruita nel IX secolo nel Cairo. Da questo incontro nasce il Sheikh Faisal Bin Qassim Al Thani, il primo museo al mondo che racchiude in sé svariati modelli della tradizionale architettura islamica come cupole, motivi geometrici, archi, giochi d’acqua in simbiosi con il design moderno. Questo progetto porta in vita uno spettacolare museo sospeso sull’acqua. Realizzando così un meraviglioso gioco tra lo spazio e le raccolte ospitate, le quali permettono di esplorare attraverso manufatti unici al mondo le leggende e i miti dei Grandi Imperi pre e post islamici. In seguito all’ultima ristrutturazione avvenuta negli ultimi due anni, le gallerie sono oggi piene di un assortimento di esposizioni che includono nuovi tappeti, tessuti, armi e armature, manoscritti, ceramiche, pietre, vetro, legno, avorio e oggetti in metallo
Viola De Colombi Bosetti