L’obiettivo di Arzachena: diventare una delle “Blue Zones”
A sostenerlo è lo studio del gerontologo Giovanni Pes. La discussione si è tenuta durante il Longevity Fest che si è tenuto a Porto Cervo.
Arzachena nella lista delle Blue Zones? Ebbene sì. Dopo l’Ogliastra e la Barbagia, la zona della Gallura è in lizza per essere inserita tra le aree con il maggior numero di centenari. La destinazione più glamour della Sardegna è stata al centro di una ricerca condotta dal gerontologo Giovanni Pes. Il padre delle Zone Blu punta quindi a espandere i confini della longevità con uno studio che coinvolge proprio la zona di Porto Cervo. Il che vuol dire che il fenomeno dei centenari in Sardegna non è poi così circoscritto come si riteneva in passato.
Tutto ciò è stato illustrato nel corso del Longevity Fest, un format ideato e prodotto dal regista Pietro Mereu, dalla Ilex Production e coordinato dal Consorzio Costa Smeralda. Il progetto ha avuto inoltre il patrocinio della Regione Sardegna e del Comune di Arzachena, e vede la gentile collaborazione di Hotel Pitrizza e Mereu Auto.
Per questa edizione si è scelto di concentrarsi su due tra le più importanti Blue Zone del mondo: l’isola di Nicoya in Costa Rica e la Sardegna. In questo caso sono stati i ricercatori ed esperti che hanno saputo raccontare per filo e per segno ogni argomento al pubblico presente agli incontri alla presenza anche di studiosi dell’area nella penisola di Nicoya. Del resto ci sono voluti studi e approfondimenti per arrivare a un paradigma che sveli i segreti della longevità. Gianni Pes e Michel Poulain hanno individuato i punti esatti in cui c’è un’alta concentrazione di centenari. E a quanto pare Arzachena rientra in questi parametri.
«I dati che abbiamo raccolto dicono già che la lunghezza della vita sta aumentando anche in questa parte nord orientale della Gallura. Speriamo di poterli approfondire ulteriormente nel corso di qualche mese, ma già dalle fonti in nostro possesso – ha spiegato il professore dell’Università di Sassari – si evince che i novantenni sono molti di più ed è proprio questo dato, più del numero di quelli che superano il secolo – a definire se si vive di più e come si svolga questa fase della vita. Così come gli ottantenni che stanno trascorrendo ancora un periodo attivo sono più numerosi. Adesso speriamo proprio di ricostruire in profondità la struttura demografica di tutto il Comune».
Riccardo Lo Re
Fonte: Corriere della Sera
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