Longevità, due studi per un buon esercizio fisico
Le due ricerche cercano di trovare un nesso tra salute e l’attività fisica effettuata durante la settimana
Avere la Costa Smeralda tutta per sé non ha prezzo. Non ci saranno le temperature estive di agosto, ma per chi ama l’attività all’aria aperta Porto Cervo è uno dei posti ideali durante il periodo invernale. Un’occasione da cogliere al volo, sin dalle prime luci dell’alba. La ricetta perfetta non esiste, ma c’è chi ha cercato di trovare una formula che desse un quadro d’insieme sul rapporto tra longevità ed esercizio fisico. Detto in parole povere, per uno stile di vita adeguato si dovrebbe quantomeno percorrere 7000 passi al giorno, oppure, molto semplicemente, praticare dello sport per almeno 2,5 ore a settimana. Questi dati sono il risultato di due studi segnalati in questi giorni dal The New York Times. Ricerche che utilizzando due unità di misure di diverse (il primo sono i passi, il secondo il tempo) ma che dimostrano che è possibile ridurre il rischio di morte prematura del 70%.
La Costa Smeralda da questo punto di vista ha davvero le carte in regola per permettere questo tipo di esercizi. I campi del Cervo Tennis Club, le strade incantevoli (ma toste) della Gallura per il ciclismo o la corsa, il mare cristallino per il nuoto. Insomma, la base per delle sessioni di allenamento di sono tutti. Basta solo un po’ di buona volontà, e seguire i consigli di queste due ricerche.
La salute passo dopo passo
In questi anni la medicina si è chiesta fino a che punto si può effettuare dell’attività fisica. Sembrerebbe un controsenso, considerando i benefici di qualsiasi tipo di allenamento. Eppure, il dibattito è ancora aperto, essendo ancora da delineare il limite entro cui si hanno davvero dei grossi vantaggi a compiere un’ottima corsa all’aria aperta, o una pedalata in compagnia di amici. Dunque? Dove sta l’equilibrio? Se l’è chiesto l’Università del Massachusetts con questo primo studio pubblicato su JAMA Network Open. I ricercatori si sono focalizzati sul numero di passi effettuati da un campione ampio di partecipanti. I dati raccolti provenivano da un altro studio dove si analizzava la relazione tra la salute e le malattie cardiache. Un enorme vantaggio dal momento che molti di questi pazienti venivano già seguiti da quasi 10 anni, rilevando tutte le loro attività nel corso della loro settimana. Se si va a considerare l’indice di mortalità di questo campione, si è notato come chi effettuava 7000 passi al giorno riducesse questo dato di circa il 50% rispetto a chi non riusciva a raggiungere questa soglia. Questo numero è cresciuto fino a toccare il 70% di probabilità di diminuire il tasso di mortalità precoce con 9000 passi giornalieri. Il discorso cambia se si compiono oltre i 10000 passi. Gli effetti in questo caso non si discostano rispetto ai 7000 già segnalati.
Longevità e tempo
L’altra ricerca, rilasciata sul Mayo Clinic Proceedings, si basa invece sui dati raccolti dal Copenhagen City Heart Study a partire dal 1970. Al campione veniva chiesto quante ore effettuavano attività fisica, ma questi ricercatori hanno scelto di restringere il campo a partire dagli anni ’90, concentrandosi su un gruppo di 8697 persone. Ciò che è stato scoperto è che chi allenava tra le 2,6 e le 4,5 ore a settimana riducevano il tasso di mortalità del 40%. Tradotto in steps, si passa dai 7000 ai 10000 passi al giorno. E come nel caso del primo studio, gli effetti positivi diminuiscono nel momento in cui si superano le 10 ore settimanali, «perdendo circa un terzo dei benefici di mortalità» secondo il Dr. James O’Keefe, docente di medicina dell’Università di Missouri-Kansas City.
Riccardo Lo Re
Article by Riccardo Lo Re
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