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Micro-Reactor, Rolls Royce punta alla Luna


La compagnia aerospaziale collaborerà con il governo britannico per la costruzione di reattori nucleari da usare nelle future missioni spaziali

Rolls-Royce Group si prepara a sbarcare sulla Luna. Il gruppo aerospaziale britannico – da non confondere con la cugina automobilistica di Goodwood! – ha recentemente ottenuto £2.9 milioni in finanziamento dall’Agenzia Spaziale del Regno Unito da utilizzare per il suo programma Micro-Reactor, un avveniristico progetto di reattore nucleare modulare da poter impiegare come fonte di energia per la costruzione di future basi lunari e missioni spaziali. L’accordo arriva in seguito all’annuncio di finanziamenti per un valore di £51 milioni da parte dell’Agenzia Spaziale del Regno Unito come parte del progetto Moonlight, l’iniziativa promossa dall’Agenzia Spaziale Europea per la creazione di infrastrutture di comunicazione e navigazione sul territorio lunare.

«L’esplorazione dello spazio è il laboratorio definitivo per così tante delle tecnologie di trasformazione di cui abbiamo bisogno sulla Terra: dai materiali alla robotica, nutrizione, tecnologia pulita e molto altro.» ha dichiarato George Freeman, ministro presso il Dipartimento di Scienza, Innovazione e Tecnologia del governo britannico «Mentre ci prepariamo a vedere gli umani tornare sulla Luna per la prima volta in più di 50 anni, stiamo sostenendo ricerche entusiasmanti come questo reattore modulare lunare con Rolls-Royce per aprire la strada a nuove fonti di energia per una base lunare.» Il ministro ha inoltre aggiunto come iniziative come questa contribuiscono, con la formazione di posti di lavoro, a rendere il Regno Unito saldo nel settore dell’industria aerospaziale in costante crescita.

I fondi ricevuti serviranno per la costruzione di un modello dimostrativo di Mini- Reactor, con l’obiettivo di averne uno pronto da inviare sulla Luna entro il 2029. Il progetto coinvolge anche diverse collaborazioni accademiche, tra cui l’Università di Oxford e il Nuclear AMRC di Sheffield, che supporteranno la compagnia nello studio e nella produzione del reattore, dalla scelta del combustibile al metodo per convertire il calore prodotto in elettricità. Utilizzato come fonte di energia, questo mini-reattore potrebbe aprire la strada per missioni spaziali più durature, una migliore tecnologia in loco e – in sintesi – una maggiore presenza dell’uomo nello spazio, oltre che a diverse applicazioni in ambito commerciale e della difesa.

Francesco di Nuzzo

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