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Padova: ecco l’American beauty

Una mostra celebra il mito a stelle e strisce attraverso le sue meraviglie, ma ne svela anche le contraddizioni e le ombre spesso nascoste

Centoventi artisti per raccontare gli Stati Uniti. Luci e ombre, descritte nelle sfaccettature più profonde del mito di un’America a stelle e strisce spesso intrisa allo stesso tempo di bellezze e contraddizioni. Una interessante mostra in programma a Padova al Centro Culturale Altinate, in programma dal 13 settembre al 21 gennaio 2024. American Beauty è il nome dell’iniziativa curata da Daniel Buso e rganizzata da ARTIKA in collaborazione con Kr8te e la Città di Padova. C’è l’American Dream conosciuto in tutto il mondo, ma anche l’American Beauty che forse è il suo esatto opposto. Una meravigliosa rosa rossa esportata dalla Francia negli Stati Uniti e poi diventata la più diffusa della città di Washington. Ma questa rosa è allo stesso tempo bellissima, ma anche fragilissima. I suoi petali resistono a lungo prima di appassire, mentre il gambo rapidamente marcisce: per gli organizzatori una metafora efficace della società statunitense e delle sue contraddizioni evidenti e nascoste. Centotrenta opere di centoventi artisti della Pop Art e della fotografia. Ecco quindi i grandi maestri del bianco e nero come Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, Diane Arbus ed Elliott Erwitt, per passare alle immagini a colori di Steve McCurry, Vanessa Beecroft e Annie Leibovitz. Per passare per l’appunto alla Pop Art, da James Rosenquist, Robert Indiana e Andy Warhol fino ad arrivare agli artisti della Street Art americana Keith Haring, Mr. Brainwash, Obey e Banksy. Dalla celebre immagine di propaganda di Joe Rosenthal (che esaltava la vittoria americana di Iwo Jima sul Giappone nel 1945), fino alle rivolte anarchiche nei murales di Banksy. «Si è scelto di partire dall’immagine che forse più di ogni altra esprime lo spirito americano – spiega il curatore Daniel Buso – cioè il momento in cui un gruppo di marines alza la bandiera a Iwo Jima, nella fotografia di Joe Rosenthal. L’immagine fu un grande successo a livello globale, ma alcuni retroscena ne misero in dubbio l’autenticità. Si pensa infatti che Rosenthal abbia realizzato una messa in scena a scopi propagandistici».
Le tematiche affrontate dal curatore Daniel Buso condurranno i visitatori in un percorso che partirà dunque dal patriottismo, dalla bandiera a stelle a strisce, simbolo per eccellenza dell’attaccamento nazionalistico. Il tutto fotografato dagli scatti dei grandi durante le centinaia di manifestazioni pubbliche o provate. E poi i conflitti nei quali gli Stati Uniti sono stati protagonisti, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale, per arrivare agli interventi in Afghanistan e Iran. L’esposizione riserva anche spazio alla tematica più attuale nel dibattito sociale (interno ed esterno agli Stati Uniti), ovvero il Black Lives Matter.

Davide Mosca

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