Pevero Health Trail, in cammino dentro l’anima verde della Costa Smeralda
Tra le tante cose da fare in Costa Smeralda ce n’è una che permette di vivere più esperienze contemporaneamente: è il Pevero Health Trail. Diviso in vari percorsi tutti sterrati, per 13 chilometri complessivi, è uno dei modi migliori per scoprire pienamente la natura e la storia del nostro Consorzio e della nostra destinazione turistica, ed è un’ottima soluzione per tenersi in forma camminando, correndo o pedalando in mountain-bike.
Aperto al pubblico nella primavera del 2018, voluto da Smeralda Holding, Consorzio Costa Smeralda e Pevero Golf Club, il Pevero Health Trail si snoda su una zona completamente vergine, estesa per 300 ettari e compresa tra la collina del Pevero, il promontorio di Monti Zoppu e la spiaggia di Romazzino. L’area è una delle più ricche di biodiversità di tutta la Sardegna, con alcune delle spiagge più belle della Costa Smeralda.
Come arrivare al Pevero Health Trail
Il percorso del Pevero Health Trail ha cinque punti di partenza, denominati “Start” sulle cartine e sul sito internet dedicato: si trovano nella Club House del Pevero Golf Club, nella spiaggia del Grande Pevero (utilizzando l’accesso e i parcheggi del Piccolo Pevero), a Piccolo Romazzino (utilizzando i parcheggi della Spiaggia del Principe), a Romazzino e Cala Liccia (utilizzando per questi ultimi due accessi il parcheggio posto immediatamente dopo l’Hotel Romazzino). Da questi ingressi partono numerosi percorsi, tutti ottimamente indicati da cartelli realizzati in legno riciclato e colorati di bianco e di rosso, secondo i canoni del Club Alpino Italiano. È consigliato prestare molta attenzione alle icone, che indicano se il percorso è più indicato per la mountain bike, per le passeggiate o se è più adatto per gli esperti. Lungo i percorsi ci sono anche 11 fitness point, dotati di panche e attrezzi in acciaio inox. In ogni caso, è raccomandato l’uso di scarpe da trail running, così come non deve mancare mai una borraccia d’acqua. Con questi accorgimenti, non ci sono altre raccomandazioni da seguire, né c’è alcun rischio di restare disorientati: sui cartelli è presente un Qr code grazie al quale, usando lo smartphone e per via di una buona copertura degli operatori telefonici, sarà sempre possibile stabilire con esattezza la propria posizione. La novità della stagione 2019 è rappresentata dalla possibilità di allungare fuori dall’area di Monti Zoppu i percorsi, percorrendo a piedi il marciapiede che da Romazzino conduce a Cala di Volpe e da lì sino all’ingresso del Pevero Golf, grazie alle due infrastrutture realizzate dal Consorzio Costa Smeralda.
Un viaggio nella natura mediterranea
Il paesaggio è caratterizzato dalla macchia mediterranea, che il Regolamento edilizio tutela e preserva in modo efficace sin dalla fondazione del Consorzio Costa Smeralda, avvenuta il 14 marzo 1962. Ci sono piante di ginepro, lentisco, fillirea, corbezzolo, olivastro, mirto, erica, cisto e, nei punti più riparati dal vento dominante, il maestrale, leccio. Non mancano la particolarità. Nell’area del Pevero Health Trail è presente il ginepro fenicio e quello chiamato “coccolone” con cui venivano costruire le travi per sostenere i tetti degli stazzi, le tipiche case di campagna galluresi. Nelle dune della spiaggia del Grande Pevero è presente la Vulneraria barba di Giove, che in Sardegna si trova solo a Capo Caccia, vicino ad Alghero, e in qualche isola dell’arcipelago della Maddalena. Come puntualmente descritto nel libro “Monti Zoppu, natura e storia in Costa Smeralda”, questa zona “è la naturale continuazione rocciosa dell’arcipelago della Maddalena, che ha subìto nel tempo gli stessi eventi geologici e climatici”. Alcune delle sue piante e di quelle delle isolette vicine – quelle dei Nibàni e delle Rocche – sono diffuse anche in Corsica: la silene corsica e la ginestra corsica. Che si tratti di un paradiso naturale unico, lo dimostra poi il fatto che ci sono numerose piante endemiche protette dalle convenzioni internazionali, come quelle di Berna, Washington e Barcellona: si tratta del lichene marino, dell’orchide a farfalla e del pungitopo.
Camminare o correre all’interno del parco costituisce dunque una grande occasione per conoscere la flora tipica della Costa Smeralda, ma anche, in tutta sicurezza, per scoprire la fauna. Fra le specie endemiche sardo-còrse di Monti Zoppu e del Pevero, c’è la lucertola di Bedriaga, ma negli anni ci sono stati avvistamenti di martore, una specie a rischio, e di gatti selvatici. Complessivamente, nell’area ci sono 14 specie (il 36% della fauna presente in tutta la Sardegna).
Camminare in mezzo alla storia
Accanto alle bellezze naturalistiche, i visitatori del Pevero Health Trail possono scoprire altre due cose: alcune bellissime spiagge e la storia della Costa Smeralda. Partiamo dalla seconda. Lungo le stradine del Pevero Health Trail, vicino alla sommità di Monti Zoppu, gli escursionisti hanno la possibilità di imbattersi in un vero e proprio museo a cielo aperto, capace di raccontare la storia contadina di questa area prima che diventasse una delle destinazioni turistiche più importanti al mondo: è quello composto da due opere dell’uomo, lu stazzu e lu rotu.
Il primo è la tipica casa-azienda della Gallura. Costruito su un livello, solitamente composto da due vani (tre-quattro nei casi più fortunati), con la facciata rivolta a sud-est per proteggersi dal maestrale, lo stazzo era l’essenza della Gallura, una delle regioni europee con il maggior “habitat disperso”: oltre il 50% della popolazione viveva nelle campagne, invece che nei centri abitati, con punte del 90% ad Arzachena agli inizi del Novecento. Lo stazzo era il posto in cui la famiglia, composta da allevatori e agricoltori, viveva, e rappresentava, per esteso, le proprietà che quella famiglia aveva intorno alla costruzione: terreni produttivi, orti, vigne, boschi. Lo stazzo di Monti Zoppu è quasi del tutto integro e fornisce perfettamente l’idea di come si vivesse tra le sue mura.
Apparteneva a Francesco Azara, conosciuto come Ciccu Biancu, che lo aveva fatto costruire alla fine degli anni Cinquanta. Proprietario terriero e agricoltore, Francesco Azara non ha mai vissuto in quello stazzo (viveva in uno nella valle del Pevero); l’aveva tirato su, così lontano dagli altri stazzi e così isolato, per darlo in affitto a pastori che facevano pascolare le capre e le mucche in quelle terre aride e accidentate. Accanto alla casa ci sono le aree in cui le bestie erano custodite: lu vaccili (il recinto per i bovini), la mandra (il recinto per i caprini), lu salconi (quello per i capretti); tutti spazi costruiti con i muretti a secco tra una roccia e l’altra. Un po’ distante si trova lu rotu, uno spiazzo in lastre di granito in cui, facendoci passare sopra i buoi, veniva trebbiato il grano.
Visitare lo stazzo di Ciccu Biancu è un’esperienza didattica: in mezzo al niente, si può provare a immaginare quanto fosse dura la vita nelle campagne galluresi, senza luce elettrica, senza acqua corrente, senza telefono e senza automobili. Ma è anche un momento di rara beatitudine: dal salconi, incastonato in splendide conche granitiche, è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato, che si estende da Romazzino sino alle isole Mortorio e Soffi per finire con Tavolara.
Tre spiagge di rara bellezza
Lungo i vari percorsi del Pevero Health Trail ci sono quattro spiagge assolutamente da vedere della Costa Smeralda: in senso orario, quella del Grande Pevero, quella di Nibàni, quella di Cala Liccia (in realtà in quest’area sono tre spiaggette una più bella delle altre) e quella di Romazzino. I colori dell’acqua del mare varia dal verde smeraldo al turchese al celeste, e la sabbia varia dal bianco intensissimo del Grande Pevero al colore rosa di Porto Liccia per la presenza di una bellissima scogliera in granito. Tutta questa estesa aria è un modello di sostenibilità ambientale ed è molto amata sia dalle ragazze e dai ragazzi della Generazione Z che da quelli della generazione Millennials, che vi trovano un angolo di bellezza a tratti selvaggia e possono coltivare uno stile di vita molto naturale, semplice, rilassato.
Per chi fosse intenzionato a fare i bagni prima, durante o dopo aver fatto il percorso è consigliabile sfruttare, soprattutto durante la stagione estiva, le ore del mattino o della sera, evitando di percorrere le stradine, se non ben allenati, in quelle più calde.
Article by Mario Rossi
CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla la Costa Smeralda. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.