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Raffaello architetto: la mostra al Palladio Museum di Vicenza

L’esposizione vuole dimostrare che Raffaello non nasce pittore per diventare solo poi architetto, ma che architetto lo è sin dall’inizio

Fino al 9 luglio il Palladio Museum di Vicenza propone la mostra “Raffaello. Nato architetto”.
Tutti conoscono l’attività di Raffaello pittore, ma non tutti sanno che è stato un grandissimo architetto, uno dei più influenti di tutto il Rinascimento. È Raffaello a definire le regole del disegno architettonico con cui si sono progettati gli edifici per i cinque secoli successivi, fino alla rivoluzione del disegno al computer. È sempre Raffaello a trasformare lo studio dell’architettura romana antica e a porla alla base di forme e decorazioni della nuova architettura rinascimentale. È Raffaello a porre le basi della “invenzione” degli ordini architettonici; a progettare per primo le colonne giganti che Michelangelo svilupperà in Campidoglio decenni dopo; a costruire palazzi “su misura” per gli alti funzionari della ristretta cerchia del papa Leone X, riconoscibili nella città come veri e propri ritratti in muratura. È Raffaello, ancora, a far rinascere la tradizione romana antica della vita in campagna con la prima villa rinascimentale, villa Madama, sulle pendici di Monte Mario.

IL PROGETTO ESPOSITIVO
Ciò che la mostra è decisa a dimostrare è che Raffaello non nasce pittore per divenire solo poi architetto, ma che architetto lo è sin dall’inizio della propria attività di artista, e che anche nelle sue opere figurative vive da subito una nuova e innovativa idea di spazio, alimentata dallo studio e dall’imitazione dell’architettura della Roma antica. La mostra, curata da Guido Beltramini, Howard Burns e Arnold Nesselrath e promossa dal Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520–2020”, si inserisce nel programma per le celebrazioni del decennale del Palladio Museum.

Sibilla Panfili

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