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«Basterebbe imparare dagli sbagli, anche altrui, per risolvere i problemi»

Renzo Persico, riconfermato alla guida del Consorzio, parla di centralità del turismo, soffermandosi sulla necessità di comunicare meglio e coordinarsi per evitare sovrapposizioni e non disperdere sforzi

«C’è una frase di Albert Einstein: “È folle rifare le stesse azioni e aspettarsi un risultato diverso”. Eppure, nel turismo questa ripetizione di errori è una costante e non si comprende il perché» esordisce l’avvocato Renzo Persico, nuovamente riconfermato alla presidenza del Consorzio Costa Smeralda. «Come ogni anno la stampa italiana titolava che le imprese turistiche non disponevano di tutto il personale qualificato di cui avevano e hanno bisogno: mancherebbero oltre 50mila addetti in Italia. È il solito ritornello». Eppure, pare che nulla cambi e lo stesso vale per la carenza di comunicazione: «Durante l’estate, soprattutto in agosto, ogni comune, associazione, comitato locale organizza almeno un appuntamento culturale. Molte iniziative sono davvero interessanti e originali, fanno scoprire ai turisti realtà sarde intrise di storia, memoria, lavoro, tradizioni. Quanto tempo prima vengono comunicate? A chi? In quale lingua? Come può un turista programmare un incontro con la nostra cultura se non è adeguatamente informato? Quali eventi hanno una programmazione annuale, con date e programmi precisi, con indicate le opportunità di fruizione anche nelle principali lingue estere? Quanti di questi appuntamenti si annullano reciprocamente perché programmati all’ultimo minuto e nelle stesse date, agli stessi orari ma in luoghi diversi, così da obbligare a scegliere e non permettere al nostro visitatore di cogliere più di un’opportunità di conoscere la nostra realtà culturale?» Vi è poi il problema legato agli orari di apertura dei siti archeologici: «Quante volte, anche sui social, leggiamo recensioni che osannano il nostro mare, ma decisamente critiche sul tema della chiusura dei parchi archeologici, che al tramonto, quando forse il turista, stanco di spiagge e mare, vorrebbe completare la sua giornata con la visita di un nuraghe, di una domus de janas, ma è costretto a privarsi di questa possibilità. Sembra quasi che vogliamo obbligare gli ospiti a scegliere invece che a godere ogni giorno di due o più opportunità per interagire con la nostra terra e con la nostra cultura. Senza contare i musei, dove trovare una spiegazione a un’opera concepita per i non addetti ai lavori e presentata nelle lingue straniere sembra una missione impossibile!» Vi è anche l’annoso problema dei trasporti: «Siamo un’isola, quindi una destinazione dove c’è bisogno di un mezzo di trasporto adeguato che risponda alle aspettative della domanda: viaggiare sicuri, comodi, a un prezzo ragionevole e disporre di un numero elevato di posti. Negli anni, abbiamo esperito mille tentativi, provato decine di soluzioni che sono stati poi pesantemente criticati per il costo elevato delle tratte, per la scomodità degli orari, per la marcata stagionalità, per la sua durata, per lo scarso comfort. Ma non siamo l’unica isola del Mediterraneo! Guardiamo quali iniziative hanno intrapreso le altre isole». Il percorso è lungo, ma le soluzioni ci sono: «Bisogna lavorare insieme, creare sinergie, aprirsi al nuovo, formare gli addetti, possedere un’ampia visione strategica e operativa, saper progettare un’ampia gamma di servizi pensati mettendosi dall’altra parte del tavolo, dalla parte dei visitatori, mettendo a loro disposizione tutto il nostro nutrito e articolato atlante delle risorse. E, allora, saremmo davvero unici!»

Arianna Pinton

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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.