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Sembra Vivo! A Roma l’omaggio all’iperrealismo

 

La mostra firmata da Arthemisia è in programma fino all’8 ottobre a Palazzo Bonaparte a Roma

I dettagli sono talmente realistici e perfetti da rendere vivo il materiale utilizzato per le sculture. Capolavori che prendono vita a tal punto da confondere lo sguardo di chi le guarda. E dopo il grande successo delle mostre di Jago e Leandro Erlich è arrivato il momento di esplorare tutti gli altri grandi maestri del cosiddetto iperrealismo internazionale. Attraverso un tuffo sensoriale tra le opere dei più importanti artisti contemporanei. Fino all’8 ottobre 2023 sarà possibile visitare la mostra “Sembra Vivo!” A Palazzo Bonaparte a Roma. Per scoprire Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman e tantissimi altri. La mostra è stata organizzata da Arthemisia ideata dall’Institut für Kulturaustausch, Germany e curata da Maximilian Letze in collaborazione con Nicolas Ballario ed è prodotta e organizzata da Arthemisia, che ancora una volta – dopo il grande successo delle mostre dedicate a Jago e a Leandro Erlich, propone progetti nuovi e visionari sulla scienza dell’arte contemporanea in Italia. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e partner Mercato Centrale Roma. Le opere sono così reali da confondere i visitatori trasportandoli in un mondo al confine tra vero e falso. Il visitatore si muoverà tra le sezioni per scoprire quarantatré mega installazioni per ventitré autori. Da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell’installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Mueck che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson, Elmgreen&Dragset e poi ancora Sam Jinks, Patricia Piccinini, John DeAndre, George Segal, Brian Booth Craig e molte altre “super star” del contemporaneo. Come spiegano gli organizzatori “si tratta una vasta selezione di opere, provenienti da collezioni di tutto il mondo, che rivela il carattere internazionale del movimento iperrealista che, dagli anni Settanta in poi, si è costantemente evoluto adottando tecniche sempre nuove e variegate di modellazione, fusione e pittura della materia, per raggiungere livelli sempre più alti nella rappresentazione realistica della figura umana. Le sculture iperrealistiche emulano le forme, i contorni e le texture del corpo umano o sue singole parti creando una strabiliante illusione visiva e un’estrema verosimiglianza; sculture a grandezza naturale di persone comuni che imitano la presenza molto palpabile di un altro essere umano”.

Davide Mosca

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