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StarCrate, il cemento dello spazio si fa con l’amido

Il composto ottenuto utilizzando amido e regolite è più robusto del calcestruzzo ad alta resistenza

Come saranno fatte le case in futuro? E, soprattutto, come si costruiranno quelle sui pianeti che visiteremo? Sembra strano, ma la chiave potrebbe essere in uno degli elementi più comuni e consumati al mondo: le patate. Per la verità non solo con quelle, ma anche con riso, mais e tutto quello che contiene amido. La svolta arriva da un recente studio condotto dall’Università di Manchester e pubblicato sulla rivista scientifica Open Engineering, che propone di utilizzare come materiale principale nella formazione del cemento l’amido comune, uno degli elementi più utilizzati nella cucina di tutti i giorni. Questo servirebbe per legare insieme la regolite dei pianeti e satelliti visitati, in modo da ottenere un materiale biocomposito ad alta resistenza che gli scienziati hanno chiamato StarCrete, crasi di stelle (star) e cemento (concrete). Questa soluzione non solo costituirebbe un modo efficiente per sfruttare le risorse disponibili, ma anche di semplificare notevolmente l’architettura necessaria per la formazione di colonie extraterrestri.

Il concetto alla base della ricerca si basa su un altro tipo di cemento alternativo, il CoRncrete ricavato dall’amido di mais. Essendo molto probabile che i futuri habitat extraterrestri utilizzeranno colture in cui questo composto organico è presente in grande quantità (in quanto parte di molti alimenti di base come patate, riso e mais),la ricerca propone di dedicare una parte delle produzioni alimentari a scopo edile. In questo modo si elimina la necessità di portare materiali da costruzione direttamente dalla Terra, riducendo costi di sviluppo e di energia. In termini di robustezza, i composti ottenuti superano la resistenza tipica del calcestruzzo ad alta resistenza (42 MPa), arrivando a 91,7 MPa utilizzando regolite lunare e 72,0 MPa utilizzando campioni prelevati da Marte. Inoltre, per via della limitata disponibilità di acqua sui pianeti, l’umidità non costituisce un problema significativo, rendendo i materiali simili a CoRncrete particolarmente adatti per la costruzione.

Queste richerche aprono sicuramente molte possibilità per la costruzione di abitazioni robuste e sicure per le – eventuali? – colonie spaziali, grazie a processi a basso consumo energetico e riducendo al minimo la dipendenza da risorse terrestri, ma propongono anche soluzioni a basso impatto ambientale da impiegare nell’edilizia sul nostro pianeta.

Francesco di Nuzzo

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