top

The Seam: rigenerare i vestiti rispettando l’ambiente

L’azienda, fondata nel 2019, è nata dall’idea di Layla Sargent che punta a creare un punto di mediazione tra coloro che si occupano di risistemare i capi d’abbigliamento e i clienti

Unire più di un milione di macchine da cucire in tutto il paese? Sarebbe il sogno di Layla Sargent, fondatrice nel 2029 di The Seam. L’azienda offre un servizio completo di riparazione e modifica dei vestiti ispirandosi alle abilità della nonna sarta che l’ha cresciuta passo dopo passo. Il segreto di Sargent risiede proprio nella conoscenza di queste tecniche di sartoria del passato. Un elemento essenziale che le ha consentito di guardare avanti e sfruttare ogni abilità fornendo un qualcosa di unico alle persone che ne hanno più bisogno. Non è solo un discorso di avere vestiti su misura e riparati a dovere. O meglio, non è solo questo viste le richieste crescenti da parte della community negli ultimi quattro anni. Layla Sargent ha notato che la piattaforma è molto usata durante tutto l’anno. Spesso come esito di regali di Natale indesiderati, acquisti di vendita impulsivi e un piccolo cambiamento nel guardaroba.

Non è un caso che proprio il mese di gennaio è il periodo dove la domanda aumenta a dismisura. The Seam rappresenta quindi un punto di mediazione tra i cosiddetti ‘maker’ – specialisti con i macchinari tessili a disposizione – e i consumatori. Un legame solido che a quanto pare funziona a giudicare dalle richieste. Come afferma Sargent, «avere vestiti che ti calzano fondamentalmente ti fa sentire più a tuo agio. Ciò che indossi può influenzare non solo la tua fiducia ma la percezione del corpo». Eppure non basta a definire il successo della piattaforma dato che molti sfruttano questo servizio per i mercati di rivendita e noleggio. Ma certe scelte sono fondamentali per tutelare il pianeta cercando in qualche modo di allungare il ciclo di vita di un prodotto. Tutto ciò, con evidenti benefici rispetto alle emissioni di carbonio, che diminuiscono del 20 per cento.

Allo stesso tempo è necessario ripensare alle abitudini di acquisto. Una mentalità necessaria per dare maggiore importanza al valore delle cose che abbiamo nel guardaroba. Partendo proprio da questo principio Sargent ha deciso di stilare cinque punti essenziali per garantire la longevità ai propri capi d’abbigliamento.

Non aspettare
Spesso si ignorano piccoli segnali come un buco in un paio di jeans o dei graffi su una borsa di pelle. Ma il tempo ha un valore importante nella gestione dei vestiti secondo quanto afferma Sargent. «Tutte le riparazioni saranno più facili e probabilmente costeranno meno se si riesce a intervenire il prima possibile».

Rafforzare la protezione delle tarme
The Seam si occupa in particolare delle riparazioni dei buchi delle tarme, a tal punto da essere tra i servizi più ricercati nei mesi invernali. Prima di passare alla riparazione vera e propria, Sargent offre alcuni consigli spassionati per conservarli al meglio a casa. Per esempio un antitarme all’interno del guardaroba. Se ciò non fosse sufficiente, è necessario conservare gli articoli di lana e seta in sacchetti sigillati ermeticamente durante la loro bassa stagione, e quando le tarme entrano, vale la pena congelare gli oggetti per 48 ore per uccidere eventuali insetti o larve prima di inviare i prodotti per la riparazione.

Rielaborare piuttosto che restituire
Sarà capitato di ricevere un regalo di Natale che non rispecchi il proprio gusto e che non è possibile restituire. In questo caso un sarto locale può aiutare a fare piccole modifiche che possono avere un grande impatto sul prodotto in questione.

Rinfrescare la fodera
Se si ha un cappotto con un certo valore affettivo, rinfrescare la fodera è un ottimo deterrente per preservare la sua condizione dato che i rivestimenti hanno maggiori probabilità di cedere prima della parte esterna della giacca.

Un ultimo controllo
Il nuovo anno è da tempo segnato da promesse legate a dieta ed esercizio fisico, e lo svuotamento del guardaroba è da sempre il primo aspetto da tenere presente quando si vuole partire con queste attività. Sebbene le donazioni ai negozi di beneficenza siano ovviamente una cosa gradita, Sargent consiglia di prendere un momento per considerare le condizioni dei capi che stai per inviare, dalla presenza di macchie a strappi presenti nel vestito.

Riccardo Lo Re

About author