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Transizione energetica, Ferraro: «Occorre un piano strategico a livello nazionale»

Le parole del vice presidente del Consorzio Costa Smeralda e CEO di Smeralda Holding intervenuto a Porto Cervo

«La Gallura vive di turismo, il turismo incide con il suo indotto oltre il 60% del Pil della Gallura. Per questo occorre un piano strategico a livello nazionale». Sono queste le parole di Mario Ferraro, intervenuto ieri  alle 11 al dibattito contro la speculazione energetica in Sardegna nella piazzetta di Porto Cervo. Un evento organizzato dal Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica. All’incontro pubblico hanno preso parte anche Roberto Ragnedda, sindaco del Comune di Arzachena, Caterina Murino attrice e testimonial della campagna, Maria Grazia Demontis, responsabile per il Coordinamento dei comitati sardi contro la speculazione eolica e fotovoltaica, Gianni Monteduro, responsabile per il Coordinamento Gallura, e il naturalista Mirko Piras, moderati da Maria Antonietta Pirrigheddu, attrice di teatro e parte del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica.

«Parto da una considerazione imprescindibile – sostiene Mario Ferraro, vice presidente e amministratore delegato del Consorzio Costa Smeralda – la transizione energetica è assolutamente necessaria, è inevitabile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e per ridurre le emissioni. Però non può essere che lo sviluppo delle energie rinnovabili interferisca con le economie del territorio che vivono di altro. Perché è evidente che qui c’è un controsenso tra installare impianti eolici a vista di fronte a una destinazione turistica».

Per questo motivo serve un coordinamento tra le Regioni e i Comuni «che individuino le aree dove questi impianti di energie rinnovabili possano essere sviluppate. Aree che hanno bisogno di un rilancio economico: non certamente aree che vivono già di un’economia del territorio sana, che sia turismo o agricoltura o altro. Va elaborata una strategia, per conciliare le due esigenze. Bisogna proteggere ciò che oggi funziona, dà lustro alla Sardegna e dà da vivere a centinaia di migliaia di persone in questa isola. Auspichiamo che ci sia una presa di coscienza di questo problema e il governo nazionale, insieme al nuovo governo regionale e ai sindaci possano sviluppare un framework normativo che protegga le destinazioni turistiche da questa speculazione e che individui percorsi sostenibili per implementare la transizione energetica», conclude il CEO di Smeralda Holding.

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Per il sindaco del Comune di Arzachena Roberto Ragnedda, è necessario «ribadire un secco no a questa speculazione in una terra che ha già dato troppo in passato in termini di servitù e non può permettersi di essere condizionata da impianti – mostri che trasformano irrimediabilmente il paesaggio. Noi vogliamo vivere di turismo, di pesca, di attività legate all’ambiente e non sotto il peso di speculazioni calate dall’alto che violano i nostri diritti. La battaglia va giocata su tutti i fronti a tutela dell’identità stessa dell’Isola e del suo paesaggio e deve arrivare al Governo nazionale».

Il primo cittadino di Arzachena, inieme ai rappresentanti degli altri Comuni galluresi, hanno dato il massimo sostegno ai comitati spontanei. «I tempi sono stretti e non possiamo tergiversare.  Insieme al Consorzio Costa Smeralda, inoltre, abbiamo deciso di utilizzare il valore aggiunto del marchio Costa Smeralda per accendere ancora di più i riflettori sulla causa e catalizzare l’attenzione dei media nazionali a tutela del nostro patrimonio naturalistico».

Riccardo Lo Re

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CS Journal è la voce ufficiale del Consorzio Costa Smeralda, edito per i propri associati e per l’indotto turistico che ogni anno affolla le aree consortili di Porto Cervo. Un magazine formato tabloid che valorizza l’identità del Consorzio e tutte le realtà del territorio.