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Valentina Vetturi e l’ingombro sommerso del web

Lo Spazio Murat di Bari ospita la mostra Tails della ricercatrice sino al 27 agosto 2023


Nello Spazio Murat di Bari irrompono i cablaggi che dominano le acque del nostro pianeta. In scala 1:2000 la ricercatrice, performer e artista Valentina Vetturi ha voluto portare alla luce uno scorcio del paesaggio sottomarino a noi ignoto, irraggiungibile distante, che subisce succube il peso dei 426 cavi sommersi per il trasporto di dati ed energia lungo tutto il globo terraqueo. 
L’installazione Tails, acronimo di “The Amnesic Incognit Live”, dal software per l’eliminazione del tracciamento dei passaggi online e offline, si estende nello spazio alterandone la percezione e configurando un groviglio di cavi realizzati in cartapesta, volti a intralciare il passaggio dell’osservatore e di conseguenza fare breccia nella sua sensibilità. Consapevolizzandolo.

Materiale già utilizzato nei suoi precedenti lavori, la scelta della cartapesta, puntualizza l’artista, non è da tralasciare. Un intruglio sostenibile; acqua, farina e carta danno forma all’ingombrante idea che prende piede sulla terraferma così come negli abissi. Se immersa nell’acqua però, l’idea cartacea si dissolve. Disperde la sua identità, la sua memoria. “È così che l’infrastruttura sottomarina che permette la creazione di memorie permanenti digitali dialoga con la fragile temporaneità della (memoria) della cartapesta”. Caratterizzata dalla principale caratteristica della dissolvenza: pur assumendo qualsiasi forma le si Attorno ad essa prende forma il progetto. Realizzata tramite il software Open AI appartenente ad “Agency Without Intelligence”, la pianta della scultura è quindi frutto di un”prompt” richiedente/esigente di un intricato paesaggio vascolare.
Lo Spazio Murat ospiterà la mostra immersi di Valentina Vetturi sino al 27 agosto 2023.
Se volete un assaggio di ciò che celano (le profondità) delle immense distese blu, occorre affrettarvi.

Valentina Vetturi
La pratica artistica di Valentina Vetturi (1979, vive a Bari, IT) si sviluppa tra performance, testo, suono, scultura e nuovi media in uno spazio discorsivo autoriale, in cui ricordi ed esperienze immersive prendono nuova forma, come risultato di lunghe ricerche transdisciplinari. Vetturi lavora a stretto contatto con performers, attori, danzatori, giocatori di scacchi, cantanti di coro, direttori d’orchestra, ingegneri del suono, tutti attivamente coinvolti nella realizzazione di ogni progetto.
I suoi lavori hanno spesso toccato il tema dell’invisibilità: dal fascino per la figura del ghost writer (Un libro di specchi, 2013), al viaggio negli ultimi ricordi musicali che persistono alla perdita di memoria (Alzheimer Café, 2014-in progress), al mistero che circonda la morte del fisico Ettore Majorana (La Mossa di Ettore, 2014).
Dal 2015 realizza un corpus di opere che riflettono sulla memoria digitale e la digitalizzazione delle nostre vite, alimentate da ricerche sulla cultura hacker (dal 2015) e un Master of Science in Digital Currencies (2019). Nella sua ultima produzione, commissionata dal Museo MAXXI L’Aquila, Valentina ha concepito un “paesaggio performativo” per spazio fisico e metaverso dedicato a uno dei luoghi di dibattito più significativi della storia del web: la Cypherpunk Mailinglist (I Never Think of the Future. It Comes Soon Enough #2, 2021). Nel 2021 Vetturi ha avviato anche Crypto.Party, un progetto sperimentale al confine tra arte e pedagogia che coinvolge studenti delle scuole superiori in una serie di workshop performativi che hanno luogo sulla piattaforma digitale Mozilla Hub 3d e sui social media ed esplorano la storia del web.

Sibilla Panfili

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